Giornata internazionale della donna 2023
Rapporto OIL: Il divario occupazionale di genere è più ampio di quanto si pensi
Un nuovo indicatore sviluppato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro rileva un avanzamento contenuto a favore delle donne, negli ultimi vent’anni, in termini di accesso al lavoro, condizioni di lavoro e divario retributivo.

Un nuovo indicatore sviluppato dall’OIL, il divario di posti di lavoro (“jobs gap”), rileva l’insieme delle persone senza lavoro che sono interessate a trovarne uno. Questo indicatore fa emergere un quadro della situazione delle donne nel mondo del lavoro molto più cupo rispetto a quello messo in evidenza dal più comune tasso di disoccupazione. I nuovi dati mostrano come per le donne sia ancora molto più difficile trovare un lavoro rispetto agli uomini.
Secondo la nota intitolata New data shine light on gender gaps in the labour market (“Nuovi dati relativi al divario di genere nel mercato del lavoro”), nel mondo, il 15 per cento delle donne in età lavorativa vorrebbe lavorare, ma non ha un lavoro, rispetto al 10,5 per cento degli uomini. Questo divario di genere è rimasto pressoché invariato per due decenni (2005–2022). Al contrario, i tassi di disoccupazione globali per donne e uomini sono molto simili, perché i criteri utilizzati nella definizione della disoccupazione tendono a escludere in modo sproporzionato le donne.
Il divario occupazionale è particolarmente grave nei paesi in via di sviluppo: nei paesi a basso reddito, la percentuale di donne che non riescono a trovare un lavoro raggiunge il 24,9 per cento. Il tasso corrispondente per gli uomini, per la stessa categoria, è del 16,6 per cento, un livello preoccupante ma nettamente inferiore a quello delle donne.
Il documento sottolinea che le donne assumono una parte sproporzionata delle responsabilità personali e familiari, compreso il lavoro di cura non retribuito. Queste attività possono non soltanto ostacolare l’esercizio di un lavoro retribuito, ma anche semplicemente la ricerca attiva di un lavoro o anche l’accettazione di un’offerta di lavoro con breve preavviso. Considerato che per essere considerate disoccupate, è necessario soddisfare questi criteri, molte donne che hanno bisogno di un lavoro non appaiono nelle statistiche sulla disoccupazione.
Gli squilibri di genere nel lavoro dignitoso non sono limitati all’accesso all’occupazione. Sebbene l’occupazione a rischio sia un fenomeno che riguarda sia le donne che gli uomini, va detto che le donne tendono a essere maggiormente esposte ad essere coinvolte in alcune tipologie di lavori. Ad esempio, è più probabile che siano le donne a dare una mano nelle proprie famiglie o nelle aziende gestite da parenti anziché svolgere un lavoro autonomo.
Questa vulnerabilità, insieme ai tassi di occupazione più bassi, si ripercuote sui guadagni delle donne. A livello globale, per ogni dollaro di reddito da lavoro guadagnato dagli uomini, le donne guadagnano solo 51 centesimi.
La nota rileva importanti differenze tra le regioni. Nei paesi a basso e medio reddito, la disparità di genere nel reddito da lavoro è molto più forte, con le donne che guadagnano rispettivamente 33 e 29 centesimi di dollaro. Nei paesi a reddito alto e medio-alto, il reddito da lavoro relativo delle donne raggiunge rispettivamente 58 e 56 centesimi per ogni dollaro guadagnato dagli uomini. Questa sorprendente disparità di guadagno è dovuta al minor livello di occupazione delle donne, ma anche al fatto che le donne occupate hanno guadagni medi più bassi rispetto agli uomini.
Le nuove stime evidenziano la dimensione della disparità di genere nel mercato del lavoro e sottolineano l’importanza di migliorare la partecipazione complessiva delle donne all’occupazione, ampliando il loro accesso con riguardo a tutte le professioni e affrontando le evidenti lacune nella qualità del lavoro delle donne.