COVID-19: protezione dei lavoratori nei luoghi di lavoro

Contagio o fame? Il dilemma dei lavoratori dell’economia informale durante la pandemia di COVID-19

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, le misure di contenimento faranno aumentare povertà e vulnerabilità per i due miliardi di lavoratori dell’economia informale nel mondo.

Comunicato stampa | 7 maggio 2020
GINEVRA (Notizie OIL) — Le misure di contenimento dovute al COVID-19 minacciano di inasprire i livelli di povertà relativa per i lavoratori dell’economia informale nel mondo di ben 56 punti percentuali nei paesi a basso reddito. Lo afferma una nuova nota informativa dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

Nei paesi ad economia avanzata, si stima che i livelli di povertà relativa tra i lavoratori informali aumenteranno di 52 punti percentuali, mentre nei paesi a reddito medio-alto, l’aumento è stimato in 21 punti percentuali.

Circa 1,6 dei due miliardi di lavoratori dell’economia informale nel mondo sono interessati da misure di contenimento. La maggior parte di questi lavoratori lavora nei settori più colpiti o in piccole unità che sono più vulnerabili agli shock.

Questi settori coinvolgono i lavoratori dei servizi di alloggio e ristorazione, del settore manifatturiero, del commercio all’ingrosso e al dettaglio, e gli oltre 500 milioni di lavoratori agricoli che producono per il mercato urbano. Le donne sono particolarmente colpite nei settori ad alto rischio, afferma il rapporto.

Poiché questi lavoratori devono lavorare per sostenere le loro famiglie, in molti paesi le misure di contenimento a causa del COVID-19 non possono essere attuate con successo. Questa situazione mette in pericolo gli sforzi dei governi per proteggere la popolazione e combattere la pandemia. Ciò potrebbe diventare una fonte di tensione sociale nei paesi in cui l’economia informale è maggiormente diffusa, afferma il rapporto.

La crisi da COVID-19 sta esacerbando le vulnerabilità e le disuguaglianze già esistenti”

Philippe Marcadent, Capo della Divisione sui mercati del lavoro inclusivi dell’OIL
Oltre il 75 per cento dell’occupazione dell'economia informale riguarda aziende con meno di dieci dipendenti, includendovi il 45 per cento di lavoratori autonomi senza dipendenti.

La nota informativa evidenzia che la maggior parte dei lavoratori dell'economia informale senza altri mezzi di supporto si trova di fronte a un dilemma quasi irrisolvibile: morire di fame o a causa del virus. Questa situazione è stata inasprita dalle interruzioni nella fornitura di generi alimentari, che hanno colpito soprattutto i lavoratori dell’economia informale.

Per i 67 milioni di lavoratori domestici nel mondo, il 75 per cento dei quali sono lavoratori che operano nell'economia informale, la minaccia di disoccupazione non è meno grave di quella del virus. Molte persone non hanno potuto lavorare a seguito di esplicita richiesta del datore di lavoro oppure a causa delle misure di contenimento. Coloro che continuano a lavorare sono esposti ad alto rischio di contagio quando si prendono cura delle famiglie nelle case private. Per gli 11 milioni di lavoratori domestici migranti la situazione è ancora peggiore.

«La crisi da COVID-19 sta esacerbando le vulnerabilità e le disuguaglianze già esistenti», afferma Philippe Marcadent, Capo della Divisione sui mercati del lavoro inclusivi, le relazioni industriali e le condizioni di lavoro dell’OIL. «Le risposte delle politiche devono garantire che le misure di sostegno raggiungano i lavoratori e le imprese che ne hanno più bisogno».

I paesi in cui è maggiormente diffusa l’economia informale e in cui sono stati adottati misure di contenimento piu' stringenti, i lavoratori risentono maggiormente delle conseguenze della pandemia. La quota dei lavoratori dell’economia informale il cui impatto delle misure di contenimento é piuttosto significativo varia dall’89 per cento in America latina e negli Stati arab, all’83 per cento in Africa, al 73 per cento in Asia e nel Pacifico e al 64 per cento in Europa e in Asia centrale.

I paesi devono seguire una strategia multilivello che combini diverse linee di azione che possano rispondere efficacemente all’impatto della pandemia sulla salute e sull’economia, afferma l’OIL.

Tra le raccomandazioni, il rapporto sottolinea la necessità di politiche che riducano l’esposizione dei lavoratori dell’economia informale al virus; garantiscano che le persone infette abbiano accesso all’assistenza sanitaria; forniscano un reddito e un sostegno alimentare alle persone e alle loro famiglie; e prevengano danni al tessuto socio-economico dei paesi.