326ª Sessione del Consiglio di Amministrazione dell’ILO

Dichiarazione del Gruppo dei Lavoratori dell’ILO sulla minaccia dei diritti umani e sindacali in Egitto

Dichiarazione | Sede dell’ILO, Ginevra | 24 marzo 2016
Il 4 febbraio del 2016, è stato trovato al Cairo il corpo senza vita di Giulio Regeni, studente italiano ricercatore di 28 anni dell’Università di Cambridge.

La morte di Giulio Regeni è stata annunciata dopo dieci giorni dalla sua scomparsa avvenuta in circostanze misteriose. Il suo corpo era coperto di tagli, lividi e cicatrici, prova che è stato vittima di tortura.

Giulio Regeni stava facendo una ricerca sullo sviluppo sociale in Egitto, che si concentrava soprattutto sulle diverse forme di libertà di espressione e di associazione, sui diritti sindacali e sulle condizioni in cui operano le organizzazioni indipendenti nel paese.

È evidente che la ricerca e le interviste che stava realizzando, come gli attivisti a favore dei diritti umani che incontrava, non erano gradite alle autorità egiziane. Quando è stato trovato il suo corpo, i principali mezzi di comunicazione nazionali e internazionali hanno pubblicato articoli addossando la colpa alle forze di sicurezza del paese, sottolineando, in particolare, che le circostanze concernenti la morte di Giulio Regeni erano simili a quelle di molti altri casi nel paese.

La scomparsa e la morte del giovane ricercatore avvenuta in circostanze ambigue, hanno fatto nascere forti sentimenti di indignazione da parte di tutte le organizzazioni per i diritti umani nel mondo.
 
Il Gruppo dei Lavoratori dell’ILO, consapevole della natura fondamentale della libertà di espressione, come della pressione necessaria per difendere e proteggere i valori fondamentali di libertà e di democrazia, esprime indignazione per la scomparsa e la morte violenta di Giulio Regeni.

Il nostro Gruppo chiede al Governo egiziano di aprire, senza indugio, un’inchiesta indipendente sulla morte di Giulio, in modo che i responsabili, sia dal punto di vista materiale che intellettuale, di questo crimine orrendo possano essere individuati e processati.
 
Il Gruppo dei lavoratori esprime le sue più sincere condoglianze alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Giulio Regeni e al popolo italiano.

Oltre al fatto che la morte di Giulio Regeni è avvenuta in circostanze ancora sconosciute, ci sono stati attacchi sistematici da parte del ministro del lavoro contro le organizzazioni sindacali indipendenti. Nel riesame n. 6 di quest’anno, il maggiore generale Ihab Abdel Rahmnan, assistente ministeriale presso l’autorità dello stato civile, ha proibito il riconoscimento delle organizzazioni sindacali indipendenti nelle strutture ufficiali del paese. Questo divieto significa che i sindacati indipendenti non possono produrre o pubblicare qualsiasi tipo di documento ufficiale contrassegnato dal loro simbolo. Significa anche che non ci sarà possibilità di contrattazione per questi sindacati e che i loro dirigenti saranno esposti al rischio di essere licenziati ingiustamente, di essere arrestati e imprigionati, con conseguenze gravi per le condizioni di vita delle loro famiglie.

Il Gruppo dei Lavoratori dell’ILO ricorda che questa decisione del ministro del lavoro rappresenta una palese violazione delle Convenzioni ILO n. 87 e n. 98 ratificate dall’Egitto. Viola, inoltre, l’articolo 76 della Costituzione egiziana del 2014 che stabilisce nella citazione: «L’istituzione delle federazioni e dei sindacati su basi democratiche è un diritto garantito dalla legge. Tali federazioni e sindacati avranno personalità giuridica, saranno in grado di esercitare liberamente le loro attività, di contribuire al miglioramento delle capacità dei loro iscritti, di tutelare i loro diritti e di difendere i loro interessi. Lo Stato garantisce l’indipendenza di tutte le federazioni e dei sindacati. Di conseguenza il consiglio di amministrazione può essere sciolto soltanto da una decisione giudiziaria». Fine della citazione.

È chiaro da quanto emerge sopra che la decisione del ministro del lavoro in Egitto è in conflitto con la legge nazionale e il diritto internazionale in materia di difesa e di protezione dei diritti sindacali.

Il Gruppo dei Lavoratori dell’ILO chiede al Direttore Generale di ricordare al Governo egiziano che ha accettato volontariamente degli obblighi con la ratifica delle Convenzioni n. 87 e n. 98, di sollecitarlo ad abrogare la decisione che vieta le organizzazioni indipendenti e a creare le condizioni favorevoli per un dialogo sociale che comprenda tutte le parti sociali.