Giornata internazionale dei migranti
Messaggio congiunto del Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder, e dell’Alto Commissario ONU per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Hussein
Non ci sono mai stati nella storia dell’umanità così tanti migranti internazionali come oggi, tanto che il Segretario Generale nel rapporto sull’agenda di sviluppo post-2015 ha affermato che ci troviamo di fronte ad «un mondo mobile» (Road to Dignity by 2030, para. 30).
Ma la triste realtà è che molti migranti continuano ad essere sfruttati, discriminati e subiscono violenze lungo tutto il loro percorso migratorio: pratiche di reclutamento illegali nel momento in cui cercano di emigrare alla ricerca di un lavoro dignitoso, violenze e detenzione alle frontiere, sfruttamento, disparità di trattamento sul posto di lavoro, xenofobia e diniego di accesso ai servizi essenziali nei paesi di destinazione.
Una delle ragioni per cui tutto ciò continua ad esistere, è che spesso le norme del lavoro non si applicano ai settori che generalmente impiegano manodopera immigrata come l’agricoltura, le costruzioni o il lavoro domestico. Rifiutare ai migranti e alle loro famiglie l’accesso all’istruzione, alla sanità e ad un alloggio adeguato è moralmente inaccettabile e poco lungimirante. L’uguaglianza e la non discriminazione sono dei fattori chiave per raggiungere uno sviluppo sostenibile. La discriminazione persistente e strutturale genera profonde disuguaglianze che minacciano la stabilità sociale. Nessuna società può realizzare il suo reale potenziale quando barriere giuridiche, sociali o politiche impediscono a interi segmenti della popolazione, come i migranti, di dare il loro contributo.
L’agenda di sviluppo post-2015 delle Nazioni Unite sarà un’occasione fondamentale per avviare uno sviluppo più equo e sostenibile. Per essere realmente sostenibile, lo sviluppo deve essere inclusivo e incentrato sulle persone. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha affermato in modo inequivocabile che l’agenda post-2015 non deve lasciare «nessuno indietro» e non “deve escludere i migranti”. Deve affrontare le disuguaglianze in tutti i settori e deve riguardare tutti i gruppi sociali ed economici. Un potente strumento per ridurre la disuguaglianza, in particolare quella nei confronti dei migranti, è la tutela dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori che, insieme, costituiscono il fondamento di politiche migratorie eque.
Il prossimo anno ricorre l’anniversario di due strumenti centrali nella lotta globale per la parità di trattamento: 25 anni della Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie e 40 anni della Convenzione ILO sui lavoratori migranti (disposizioni complementari), n.143. Queste Convenzioni rappresentano un mezzo e una guida per trasformare i diritti in strumenti efficaci per promuovere una più ampia prosperità economica. Oggi, Giornata internazionale dei migranti, l’ILO e l’Alto Commissariato ONU per i diritti umani chiedono agli Stati di fare uso di questi strumenti e di tutti gli altri standard internazionali sui diritti umani e sui diritti del lavoro, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile e garantire la dignità di tutti, compresi i migranti.
Ma la triste realtà è che molti migranti continuano ad essere sfruttati, discriminati e subiscono violenze lungo tutto il loro percorso migratorio: pratiche di reclutamento illegali nel momento in cui cercano di emigrare alla ricerca di un lavoro dignitoso, violenze e detenzione alle frontiere, sfruttamento, disparità di trattamento sul posto di lavoro, xenofobia e diniego di accesso ai servizi essenziali nei paesi di destinazione.
Un potente strumento per ridurre la disuguaglianza, in particolare quella nei confronti dei migranti, è la tutela dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori che, insieme, costituiscono il fondamento di politiche migratorie eque.
L’agenda di sviluppo post-2015 delle Nazioni Unite sarà un’occasione fondamentale per avviare uno sviluppo più equo e sostenibile. Per essere realmente sostenibile, lo sviluppo deve essere inclusivo e incentrato sulle persone. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha affermato in modo inequivocabile che l’agenda post-2015 non deve lasciare «nessuno indietro» e non “deve escludere i migranti”. Deve affrontare le disuguaglianze in tutti i settori e deve riguardare tutti i gruppi sociali ed economici. Un potente strumento per ridurre la disuguaglianza, in particolare quella nei confronti dei migranti, è la tutela dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori che, insieme, costituiscono il fondamento di politiche migratorie eque.
Il prossimo anno ricorre l’anniversario di due strumenti centrali nella lotta globale per la parità di trattamento: 25 anni della Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie e 40 anni della Convenzione ILO sui lavoratori migranti (disposizioni complementari), n.143. Queste Convenzioni rappresentano un mezzo e una guida per trasformare i diritti in strumenti efficaci per promuovere una più ampia prosperità economica. Oggi, Giornata internazionale dei migranti, l’ILO e l’Alto Commissariato ONU per i diritti umani chiedono agli Stati di fare uso di questi strumenti e di tutti gli altri standard internazionali sui diritti umani e sui diritti del lavoro, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile e garantire la dignità di tutti, compresi i migranti.