4-6 febbraio

L’ILO organizza una Riunione tripartita internazionale di esperti sul riconoscimento dei Documenti di identità dei marittimi e sulle questioni di sicurezza a bordo delle navi

Il Consiglio di Amministrazione dell’ILO ha convocato, dal 4 al 6 febbraio 2015, una Riunione tripartita internazionale di esperti marittimi e tecnici sul controllo delle frontiere per esprimere un parere relativo all’attuazione, a livello nazionale, della Convenzione (n. 185) sui documenti di identità dei marittimi (riveduta) del 2003.

Comunicato stampa | 2 febbraio 2015
Il Consiglio di Amministrazione dell’ILO ha convocato, dal 4 al 6 febbraio 2015, una Riunione tripartita internazionale di esperti marittimi e tecnici sul controllo delle frontiere per esprimere un parere relativo all’attuazione, a livello nazionale, della Convenzione (n. 185) sui documenti di identità dei marittimi (riveduta) del 2003.

Da decenni, vengono accettati i documenti di identità dei marittimi (DIM), il che dimostra che è sempre stata riconosciuta la dimensione internazionale del settore dei trasporti marittimi. I marittimi in provenienza da tutte le parti del mondo devono spesso transitare in altri paesi per imbarcare o per lasciare una nave, o, durante una traversata, per utilizzare i servizi sociali o sanitari a terra o per contattare la propria famiglia. Queste preoccupazioni vengono anche prese in considerazione da una importante convenzione adottata dall’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI). La maggior parte delle nazioni marittime riconoscono che sia indispensabile, per il funzionamento del trasporto marittimo internazionale, che i marittimi siano in grado di passare rapidamente da un paese a un altro. Tuttavia, le preoccupazioni relative alla sicurezza apparse nel 2000 hanno cambiato la situazione. La Convenzione n. 185 è stata adottata dai Governi e dai rappresentanti degli armatori e dei marittimi presso l’ILO nel 2003, per rispondere alle preoccupazioni relative alla sicurezza delle frontiere in seguito agli attentati del 2001. È importante notare che il documento di identità rilasciato ai termini della Convenzione n. 185 comprende informazioni biometriche e tiene conto della preoccupazione di rafforzare le misure di sicurezza con un approccio innovante che consiste nel garantire una comunicazione rapida tra paesi per verificare la validità dei documenti di identità.

La Direttrice del Dipartimento delle norme internazionali del lavoro dell’ILO, Cleopatra Doumbia-Henry, ha sottolineato l’importanza della riunione dichiarando: «Siamo arrivati a un momento cruciale per l’applicazione della Convenzione n. 185. Viene riconosciuta da molto tempo la necessità di dedicare una particolare attenzione alle modalità di ingresso dei marittimi nei paesi stranieri: i marittimi hanno un orario di lavoro molto più lungo di quello degli altri lavoratori, e devono vivere sul loro luogo di lavoro (la nave) durante traversate che possono durare più mesi. Nel momento in cui la nave arriva in un porto, la prima necessità dei marittimi è quella di poter scendere a terra, per telefonare alle loro famiglie, uscire e approfittare, durante il breve scalo della nave, di una vita che assomigli alla vita quotidiana dei lavoratori a terra, in particolare per quanto riguarda le relazioni sociali. Si sa anche da molto tempo che l’economia mondiale dipende dal trasporto marittimo, la cui efficacia dipende a sua volta dalla rapidità con la quale i marittimi sono autorizzati a entrare nei territori stranieri per imbarcare o per cambiare nave e per situazioni analoghe».

«Ma come possono le autorità di controllo delle frontiere di una paese assicurarsi che la persona che chiede di entrare sul territorio sia effettivamente un marittimo? La Convenzione n. 185 risponde a questa domanda non solo con il documento di identità dei marittimi che contiene informazioni biometriche e alte caratteristiche di sicurezza, ma anche con diversi altri elementi che garantiscono che il documento di identità sia stato rilasciato in modo del tutto sicuro, il che ne facilità l’autenticazione e protegge i diritti dei marittimi. Ma la risposta fornita dalla Convenzione non è facile da applicare in pratica e può rivelarsi costosa per i paesi che dispongono di risorse limitate. Inoltre, il numero di paesi che hanno finora ratificato la Convenzione (29 paesi) non è sufficiente a permettere il buon funzionamento del sistema dell’identificazione sicura dei marittimi».

«Dobbiamo vedere come, soprattutto attraverso la cooperazione internazionale, il sistema di identificazione dei marittimi ai termini della Convenzione possa essere reso più semplice e meno costoso, o almeno come l’investimento che ciò rappresenta possa essere equamente condiviso. Dobbiamo sviluppare un sistema per l’identificazione dei marittimi incentrato sulla Convenzione n. 185 al quale ogni paese portatore di interessi marittimi possa partecipare, ivi compresi i paesi che non hanno finora ratificato la Convenzione. Inoltre, la biometrica ha anche conosciuto interessanti sviluppi tecnologici in seguito all’adozione della Convenzione nel 2003. Sono questi i problemi tecnici, amministrativi e politici che verranno discussi durante la riunione di esperti».

Durante la Riunione tripartita internazionale dell’ILO, gli esperti analizzeranno i costi e i benefici delle diverse soluzioni destinate a rispondere alle preoccupazioni sollevate e formuleranno raccomandazioni per favorire l’accettazione e l’utilizzo effettivo dei DIM rilasciati ai termini della Convenzione n. 185. La riunione faciliterà anche lo scambio di esperienze, la cooperazione e la creazione di reti tra esperti internazionali e nazionali.