Competenze e occupabilità

Apprendistato di qualità, un «modello di riferimento» per accompagnare i giovani verso un lavoro dignitoso

Il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder sottolinea il ruolo di efficienti sistemi di apprendistato per superare la crisi dell’occupazione giovanile

Comunicato stampa | 17 settembre 2014
Guy Ryder, Direttore Generale dell’ILO, Congresso internazionale, Winterthur.
WINTERTHUR, Svizzera (ILO news) — Promuovere sistemi di apprendistato di qualità è una priorità per l’ILO, in quanto accompagnano i giovani verso un lavoro dignitoso e aiutano le imprese a trovare la manodopera di cui hanno bisogno», ha affermato il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder nel corso di un incontro di alto livello sulla formazione professionale a Winterthur, Svizzera.

Il Congresso internazionale è stato organizzato dal Dipartimento federale svizzero per gli affari economici, l’educazione e la ricerca che fa parte del Segretariato di Stato per l’educazione, la ricerca e l’innovazione.

Il Direttore dell’ILO ha sottolineato l’urgente necessità di creare circa 40 milioni di posti di lavoro, soprattutto per i giovani che ogni anno entrano nel mercato del lavoro.

«Sappiamo che è necessario creare più occupazine — e sappiamo che è necessario preparare i giovani per i nuovi posti di lavoro che saranno creati. È una questione morale, è una questione di giustizia sociale ed è fondamentale per la crescita economica e la produttività», ha dichiarato.

Nel mondo, oltre 70 milioni di giovani sono disoccupati, senza considerare i NEET, ovvero quei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione.

Il legame con i tassi di occupazione


«Abbiamo le idee chiare su cosa funziona. La Svizzera e altri paesi con sistemi di apprendistato di qualità hanno anche i tassi di disoccupazione giovanile più bassi», ha aggiunto Ryder.

«Nei Paesi dove questi sistemi sono solidi, i tassi di disoccupazione giovanile equivalgono a quelli degli adulti», ha precisato. «Dove i sistemi di apprendistato sono deboli, generalmente i livelli di disoccupazione tra i giovani sono più elevati, tre o anche quattro volte superiori a quelli degli adulti».

In Europa, il tasso di partecipazione all’apprendistato — indicato dal numero di apprendisti per 1.000 lavoratori impiegati — è più elevato in Svizzera, seguita da Germania, Austria e Danimarca.

Nei paesi avanzati, il tasso medio di disoccupazione giovanile ha superato il 18%, raggiungendo quota 40% e oltre in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, tutti paesi duramente colpiti dalla crisi economica.

Ryder ha affermato che, in base a quello che l’ILO ha appreso dalle esperienze positive dei sistemi di apprendistato in Svizzera, Austria, Australia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e altri, è possibile riscontrare caratteristiche comuni:
  • Gli apprendisti vengono trattati come impiegati in un quadro giuridico ben definito che tutela i loro diritti del lavoro;
  • Il ruolo dei datori di lavoro, sindacati, istituti di formazione e agenzie governative è ben definito e questo contribuisce a stabilire collaborazioni efficaci e a costruire sistemi di apprendistato di qualità;
  • Viene garantito un finanziamento adeguato grazie alla condivisione dei costi tra pubblico e privato, come anche una adeguata retribuzione degli apprendisti, e
  • Offrono opportunità di «apprendimento remunerato» a giovani donne e uomini in tutta una serie di professioni, dove l’apprendistato di qualità diventa «la prima e non la seconda scelta da fare».

«I sistemi di apprendistato non possono essere costruiti solo dalle scuole. I datori di lavoro da soli non possono fornire le basi generali e la teoria per la formazione applicata», ha spiegato Ryder. «I sistemi di apprendistato funzionano in quanto stabiliscono una relazione tra la formazione in aula e nel luogo di lavoro, e perché evitano il problema del mismatch tra domanda di competenze del mercato del lavoro e offerta del sistema educativo».

Ryder si è detto incoraggiato dal fatto che la formazione e l’apprendistato sono questioni di primaria importanza in molti dei piani nazionali condivisi in sede G20 lavoro a Melbourne. «I paesi che investono nell’apprendistato credono nel futuro, e collocano l’istruzione e la formazione professionale nel più ampio contesto della promozione dell’occupazione».

Il sostegno della Svizzera


L’ILO collabora con la Cooperazione allo sviluppo svizzera per rispondere al rinnovato interesse di informazioni e assistenza tecnica in materia di sistemi di apprendistato.

La Svizzera sostiene anche il Programma dell’ILO Sustaining Competitive and Responsible Enterprise (SCORE), un prodotto di formazione pratica e consulenza in azienda il cui obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro e la produttività nelle PMI di tutto il mondo.

A livello internazionale, l’ILO ha sostenuto l’avvio del Global Apprenticeship Network – una iniziativa dell’Organizzazione Internazionale dei Datori di Lavoro, e a livello regionale, la European Apprenticeship Alliance, lanciata dall’UE nel 2013 con il coinvolgimento attivo dei sindacati e delle organizzazioni datoriali europee.