Competenze e occupabilità
Apprendistato di qualità, un «modello di riferimento» per accompagnare i giovani verso un lavoro dignitoso
Il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder sottolinea il ruolo di efficienti sistemi di apprendistato per superare la crisi dell’occupazione giovanile
Guy Ryder, Direttore Generale dell’ILO, Congresso internazionale, Winterthur. |
Il Congresso internazionale è stato organizzato dal Dipartimento federale svizzero per gli affari economici, l’educazione e la ricerca che fa parte del Segretariato di Stato per l’educazione, la ricerca e l’innovazione.
Il Direttore dell’ILO ha sottolineato l’urgente necessità di creare circa 40 milioni di posti di lavoro, soprattutto per i giovani che ogni anno entrano nel mercato del lavoro.
«Sappiamo che è necessario creare più occupazine — e sappiamo che è necessario preparare i giovani per i nuovi posti di lavoro che saranno creati. È una questione morale, è una questione di giustizia sociale ed è fondamentale per la crescita economica e la produttività», ha dichiarato.
Nel mondo, oltre 70 milioni di giovani sono disoccupati, senza considerare i NEET, ovvero quei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione.
Il legame con i tassi di occupazione
«Abbiamo le idee chiare su cosa funziona. La Svizzera e altri paesi con sistemi di apprendistato di qualità hanno anche i tassi di disoccupazione giovanile più bassi», ha aggiunto Ryder.
«Nei Paesi dove questi sistemi sono solidi, i tassi di disoccupazione giovanile equivalgono a quelli degli adulti», ha precisato. «Dove i sistemi di apprendistato sono deboli, generalmente i livelli di disoccupazione tra i giovani sono più elevati, tre o anche quattro volte superiori a quelli degli adulti».
In Europa, il tasso di partecipazione all’apprendistato — indicato dal numero di apprendisti per 1.000 lavoratori impiegati — è più elevato in Svizzera, seguita da Germania, Austria e Danimarca.
Nei paesi avanzati, il tasso medio di disoccupazione giovanile ha superato il 18%, raggiungendo quota 40% e oltre in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, tutti paesi duramente colpiti dalla crisi economica.
Ryder ha affermato che, in base a quello che l’ILO ha appreso dalle esperienze positive dei sistemi di apprendistato in Svizzera, Austria, Australia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e altri, è possibile riscontrare caratteristiche comuni:
- Gli apprendisti vengono trattati come impiegati in un quadro giuridico ben definito che tutela i loro diritti del lavoro;
- Il ruolo dei datori di lavoro, sindacati, istituti di formazione e agenzie governative è ben definito e questo contribuisce a stabilire collaborazioni efficaci e a costruire sistemi di apprendistato di qualità;
- Viene garantito un finanziamento adeguato grazie alla condivisione dei costi tra pubblico e privato, come anche una adeguata retribuzione degli apprendisti, e
- Offrono opportunità di «apprendimento remunerato» a giovani donne e uomini in tutta una serie di professioni, dove l’apprendistato di qualità diventa «la prima e non la seconda scelta da fare».
«I sistemi di apprendistato non possono essere costruiti solo dalle scuole. I datori di lavoro da soli non possono fornire le basi generali e la teoria per la formazione applicata», ha spiegato Ryder. «I sistemi di apprendistato funzionano in quanto stabiliscono una relazione tra la formazione in aula e nel luogo di lavoro, e perché evitano il problema del mismatch tra domanda di competenze del mercato del lavoro e offerta del sistema educativo».
Ryder si è detto incoraggiato dal fatto che la formazione e l’apprendistato sono questioni di primaria importanza in molti dei piani nazionali condivisi in sede G20 lavoro a Melbourne. «I paesi che investono nell’apprendistato credono nel futuro, e collocano l’istruzione e la formazione professionale nel più ampio contesto della promozione dell’occupazione».
Il sostegno della Svizzera
L’ILO collabora con la Cooperazione allo sviluppo svizzera per rispondere al rinnovato interesse di informazioni e assistenza tecnica in materia di sistemi di apprendistato.
La Svizzera sostiene anche il Programma dell’ILO Sustaining Competitive and Responsible Enterprise (SCORE), un prodotto di formazione pratica e consulenza in azienda il cui obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro e la produttività nelle PMI di tutto il mondo.
A livello internazionale, l’ILO ha sostenuto l’avvio del Global Apprenticeship Network – una iniziativa dell’Organizzazione Internazionale dei Datori di Lavoro, e a livello regionale, la European Apprenticeship Alliance, lanciata dall’UE nel 2013 con il coinvolgimento attivo dei sindacati e delle organizzazioni datoriali europee.