Politiche migratorie della UE

Il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder, sollecita più canali di migrazione regolare nella UE

Il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder si è rivolto alla conferenza della Commissione Europea sul diritto comunitario del lavoro con un video messaggio.

Comunicato stampa | 21 ottobre 2013
Video messaggio del Direttore Generale dell’ILO Guy Ryder alla Commissione Europea

«Non possiamo ignorare la disperazione di tutti coloro che aspirano ad una vita migliore, più sicura e ad un lavoro dignitoso», ha detto Guy Ryder, ricordando la recente tragedia di Lampedusa. Il Direttore Generale dell’ILO ha sollecitato un’azione congiunta dell’Unione Europea, dell’ILO, dei governi e delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, per creare più canali di migrazione regolare e «cogliere l’opportunità di questa conferenza per affrontare il problema con decisione e proporre una road map che risponda in maniera complessiva alle diverse criticità di questo fenomeno globale».

Nel suo video messaggio, Guy Ryder ha aggiunto: « aumenta il numero di lavoratori costretti ad accettare condizioni di lavoro scadenti o che cadono vittime di reti criminali che li privano dei loro diritti umani fondamentali e della loro dignità, rimanendo in questo modo intrappolati in quella povertà dalla quale cercano di scappare». Proprio per proteggere meglio le vittime della tratta di essere umani, l’ILO ha avviato le procedure per l’adozione di uno strumento normativo specifico che va a completare le Convenzioni esistenti sul lavoro forzato. «Si tratta di una nuova occasione per le nostre organizzazioni di unire i loro sforzi per eliminare il lavoro forzato», ha aggiunto, sottolineando l’importanza di una maggiore collaborazione tra Unione Europea e ILO.

Guy Ryder ha inoltre sottolineato che la Direttiva UE che introduce norme minime relative a sanzioni nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare rappresenta un buon punto di partenza per proteggere le vittime dello sfruttamento e fare emergere il lavoro non dichiarato.