Terza Conferenza globale sul lavoro minorile

Il Direttore Generale dell’ILO: è ora di passare dai piani all’azione per porre fine al lavoro minorile

«Ora più che mai dobbiamo concentrarci su misure concrete e risultati tangibili», ha dichiarato Guy Ryder a chiusura della Conferenza globale sul lavoro minorile.

Comunicato stampa | 11 ottobre 2013
BRASILIA (ILO News) ― Il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder ha sollecitato i delegati presenti alla Conferenza Globale sul lavorio minorile a convertire il prima possibile i piani concordati in misure concrete che siano ampie, sistematiche e sostenibili.

«Avete collegato il contrasto al lavoro minorile alla necessità di avanzare l’Agenda del lavoro dignitoso, ovvero attuare i principi e i diritti del lavoro, creare occupazione, in particolare per i giovani, estendere le misure di protezione sociale e rafforzare la legalità e i sistemi giudiziari», ha affermato Ryder a chiusura della Conferenza, «Ora tutto questa connessione deve essere tradotta in azione il prima possibile».

Secondo il Direttore Generale, nel corso dei lavori a Brasilia, sono emerse lezioni chiare che dimostrano una maggiore comprensione di ciò che serve per eliminare il lavoro minorile in maniera sostenibile, e che non solo i governi ma anche altri attori ― sindacati, organizzazioni dei datori di lavoro, imprese e la società civile ― si stanno assumendo le loro responsabilità e dimostrano una crescente determinazione su questo fronte (vedi la Dichiarazione di Brasilia).

Il Direttore dell’ILO ha avvertito che benché il dato globale dei bambini lavoratori sia sceso, la lotta al fenomeno deve essere ancora più intensa proprio per andare a scovare quelle forme difficilmente raggiungibili ― i bambini soldato, bambini sfruttati sessualmente, bambini che lavorano in agricoltura e in altri ambienti pericolosi. A questo proposito, Ryder ha sottolineato che il lavoro per la prossima Conferenza che si terrà in Argentina nel 2017 deve partire ora. Il Direttore ha anche esortato i delegati a fare tutto il possibile affinché il numero dei bambini lavoratori si riduca ulteriormente fino al prossimo incontro.

Il primo passo da fare per avanzare nella lotta alle peggiori forme di lavoro minorile è quella di coordinare le politiche sulla redistribuzione della ricchezza nel mondo”, Luiz Inácio Lula da Silva
Anche l’ex Presidente del Brasile, Luis Inácio Lula da Silva, è intervenuto alla Conferenza sottolineando il dovere della comunità internazionale di offrire ai bambini lavoratori la speranza di un futuro migliore. «Abbiamo solo due anni per raggiungere l’obiettivo del 2016 stabilito a L’Aia e abbiamo bisogno di coraggio politico per mettere in campo le misure necessarie», ha dichiarato Lula.

L’ex Presidente ha poi ricordato che lui stesso è stato un bambino lavoratore per aiutare la sua famiglia così numerosa e che quando diventò Presidente vide personalmente un bambino haitiano che mangiava fango per calmare i morsi della fame. «La mappa del lavoro minorile nel mondo coincide con quella della fame e della povertà, per questo il primo passo da fare per avanzare nella lotta alle peggiori forme di lavoro minorile è quella di coordinare le politiche sulla redistribuzione della ricchezza nel mondo».

Il Presidente Lula ha infine ricordato quanto è stato speso per salvare il sistema finanziario dall’inizio della crisi nel 2008/9, i costi della guerra in Iraq e ha sottolineato che l’eliminazione del lavoro minorile non è una questione di mancanza di risorse ma di «mancanza di volontà politica e di incapacità (dei leader) di far fronte a questa sfida».

«La grandezza di un paese si misura attraverso la sua capacità di proteggere i propri bambini», ha concluso Lula.