Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro

ILO: urgente un’azione globale per combattere le malattie professionali

Secondo un nuovo rapporto dell’ILO, la prevenzione è fondamentale per contrastare il crescente numero di malattie professionali, causa di oltre 2 milioni di vittime ogni anno.

Comunicato stampa | 28 aprile 2013
© Gianluigi Guercia / AFP
GINEVRA – L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha lanciato un appello a favore di una campagna internazionale "urgente ed energica" per contrastare il crescente numero di malattie legate al lavoro che causano la morte di oltre 2 milioni di persone ogni anno.

«La vita umana: questo è il prezzo finale pagato a causa delle malattie professionali. Queste malattie impoveriscono i lavoratori e le loro famiglie ed hanno ripercussioni su comunità intere che perdono i propri lavoratori più produttivi», ha dichiarato il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder in un messaggio per la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. «Le malattie professionali riducono la produttività delle imprese e contribuiscono ad aumentare i costi sanitari dello Stato. Inoltre, laddove la protezione sociale è debole o assente, molti lavoratori e le loro famiglie non hanno le cure e il sostegno necessari».

Dichiarazione del Direttore Generale dell’ILO
Ryder ha sottolineato l’importanza della prevenzione per affrontare le malattie professionali, strumento più efficace e meno costoso delle cure e della riabilitazione. Il Direttore ha poi spiegato che l’ILO si sta adoperando per la creazione di un «nuovo paradigma di prevenzione che comprenda un’azione completa e coerente diretta in modo specifico contro le malattie professionali, e non solo contro gli infortuni». Ha poi aggiunto «Affinché la prevenzione sia efficace, un passo fondamentale è quello di riconoscere il quadro normativo fornito dall’ILO e promuovere la ratifica e l’attuazione delle Convenzioni internazionali».

Il leader dell’Organizzazione Internazionale degli Imprenditori (IOE), Brent Wilton, ha dichiarato «L’ILO può guidare uno sforzo concertato e globale per rispondere alle sfide in materia di salute e sicurezza mettendo a disposizione informazioni attraverso un sito web facilmente accessibile dagli attori dei luoghi di lavoro, dai centri di prevenzione e di cura, dalle organizzazioni di datori di lavoro e dai sindacati, nonché dalle autorità competenti per il rispetto della normativa e dagli ispettorati del lavoro. Abbiamo l’opportunità per far in modo che, grazie alla condivisione di esperienze, i paesi siano meglio attrezzati per evitare i comuni rischi legati alla salute e alla sicurezza».

Sharan Burrow, Segretario Generale della Confederazione sindacale internazionale (ITUC-CSI), ha dichiarato: «Le nostre società non devono accettare che i lavoratori corrano il rischio di ammalarsi per guadagnarsi da vivere. E non dobbiamo dimenticare che le malattie professionali rappresentano un peso enorme per famiglie e spesa pubblica, un peso che può essere evitato. Mettere a frutto le conoscenze dei lavoratori, sostenuti dai loro sindacati, è fondamentale per prevenire i decessi e le malattie. La protezione deve essere intensificata, anche attraverso il rispetto del diritto dei lavoratori alla rappresentanza sindacale, nonché attraverso la legislazione nazionale e l’attuazione delle norme e delle indicazioni dell’ILO».

Secondo il Rapporto dell’ILO, La Prevenzione delle malattie Professionali pubblicato in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro del 28 aprile, nonostante le malattie professionali uccidano 6 volte di più degli incidenti sul lavoro, esse vengono ampiamente sottovalutate. Su 2,34 milioni di decessi l’anno legati al lavoro, la maggioranza — circa 2,02 milioni — sarebbero causati da malattie professionali, pari ad una media giornaliera di 5.500 morti. Inoltre, secondo le stime dell’ILO, ogni anno sarebbero 160 milioni i casi di malattie professionali non mortali.

Dobbiamo fissare degli obiettivi chiari in materia di salute e sicurezza, stabilire un piano d’azione e, ancora più importante, dobbiamo agire”
Guy Ryder
I cambiamenti tecnologici e sociali, insieme alle mutate condizioni economiche globali, stanno aggravando i pericoli esistenti per la salute, mentre si profilano nuovi rischi. Le malattie professionali più conosciute, come la pneumoconiosi e quelle legate all’amianto, continuano ad essere molto diffuse, mentre altre malattie relativamente nuove, come i disturbi mentali e muscolo-scheletrici, sono in aumento.

Le malattie professionali rappresentano dei costi enormi, per i lavoratori e le loro famiglie, ma anche per lo sviluppo socio-economico. Secondo una stima dell’ILO, gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali causano una perdita del 4% del PIL ogni anno, ovvero circa 2.800 miliardi di dollari americani, in costi diretti e indiretti determinati da malattie e infortuni sul lavoro.

Disporre di dati affidabili è fondamentale in quanto costituiscono la base per una strategia di prevenzione efficace. Inoltre, a livello globale, più della metà di tutti i paesi non forniscono statistiche sulle malattie professionali. Solo pochi paesi raccolgono dati disaggregati per sesso. Questo rende difficile non solo l’identificazione di incidenti e malattie professionali che interessano donne e uomini, ma ostacolano l’elaborazione di strumenti di prevenzione efficaci per tutti.

«Ridurre in modo significativo l’incidenza delle malattie professionali non è semplice. Certo può non essere facile e non avverrà da un giorno all’altro, ma sicuramente è possibile fare dei progressi. Noi dobbiamo dunque fissare, nei nostri rispettivi ambiti di responsabilità, degli obiettivi chiari in materia di salute e sicurezza, dobbiamo stabilire un piano d’azione e, ancora più importante, dobbiamo agire e perseverare finché, tutti insieme, non riusciremo ad invertire il corso di questa epidemia e a far progredire realmente questa dimensione del lavoro dignitoso» ha concluso Ryder.

Salute e sicurezza sul lavoro: dati e statistiche
  • 2,02 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie professionali
  • 321 mila persone muiono ogni anno per incidenti sul lavoro
  • 160 milioni di casi l’anno di malattie professionali non mortali
  • 317 milioni di incidenti sul lavoro l’anno non mortali
Ciò significa:
  • Ogni 15 secondi, un lavoratore muore per una malattia professionale o un incidente sul lavoro
  • Ogni 15 secondi, 151 lavoratori sono vittime di un incidente sul lavoro
I decessi e gli infortuni sono un fenomeno particolarmente grave nei paesi in via di sviluppo, dove  gran parte della popolazione svolge attività pericolose, come nei settori dell’agricoltura, costruzioni, pesca e minerario.