8th European Regional Meeting

VIII Riunione regionale europea dell’ILO: i delegati analizzeranno le conseguenze della crisi finanziaria sul piano sociale e dell’occupazione

L’VIII Riunione regionale europea dell’ILO ha inizio questo martedì con l’obiettivo di elaborare una risposta, che sia fondata sul lavoro dignitoso, alla crisi finanziaria ed economica nonché all’aumento della disoccupazione e alle crescenti difficoltà sociali.

Comunicato stampa | 6 febbraio 2009

LISBONA (Notizie dall’ILO) – L’VIII Riunione regionale europea dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha inizio questo martedì con l’obiettivo di elaborare una risposta, che sia fondata sul lavoro dignitoso, alla crisi finanziaria ed economica nonché all’aumento della disoccupazione e alle crescenti difficoltà sociali.

« Stiamo assistendo ad un drammatico deterioramento dei livelli di produzione e di occupazione in tutta la regione », ha affermato il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia. « Le ripercussioni sociali e politiche di una recessione profonda e duratura sono preoccupanti. La nostra priorità deve essere quella di evitare una vera e propria recessione sociale ».

Secondo una recente analisi elaborata alla vigilia del meeting europeo riguardante l’impatto della crisi nella regione e le misure politiche adottate nei singoli paesi, i segni della crisi finanziaria ed economica sui lavoratori e le lavoratrici sono visibili in tutti i 51 Stati della regione.

In base a questa analisi la crisi ha ribaltato la tendenza che registrava, a partire dal 2000, una riduzione della disoccupazione nei paesi del sud-est europeo (non UE) e negli Stati membri della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).

Inoltre, secondo il recente studio dell’ILO sulle Tendenze globali dell’occupazione, se la crescita dovesse rallentare più rapidamente nel 2009 e se le misure a favore della ripresa ritardassero fino al 2010, il tasso di disoccupazione nei paesi dell’Europa sud orientale (non UE) e della CSI potrebbe crescere dal 8,8 per cento del 2008 al 9,8 per cento nel 2009, mentre nell’Unione Europea e nelle altre economie avanzate si potrebbe verificare un aumento del tasso di disoccupazione di 1,5 punti percentuali, ovvero dal 6,4 per cento del 2008 al 7,9 per cento nel 2009.

I rappresentanti di governi, lavoratori e imprenditori presenti all’incontro regionale sono chiamati a valutare le diverse misure adottate finora per rilanciare l’economia e a discutere appropriate politiche economiche, sociali e del lavoro, con l’obiettivo di inserire l’Agenda del lavoro dignitoso dell’ILO come componente chiave delle risposte politiche alla crisi.

« Oggi, sono necessarie misure rapide e coraggiose per proteggere i lavoratori più esposti e le loro famiglie e per sostenere la domanda attraverso gli investimenti e le imprese. In questo incontro, governi, lavoratori e imprenditori avranno l’opportunità per mettere a confronto le misure adottate e per concordare quali siano le strade migliori da perseguire », ha affermato Juan Somavia.

Nonostante la maggior parte delle discussioni si concentreranno sulle soluzioni di breve periodo contro la crisi, sarà ugualmente utile affrontare prospettive di miglioramento della situazione del lavoro dignitoso in Europa ed Asia centrale sul lungo periodo. A questo proposito, i delegati analizzeranno anche gli squilibri globali che sono al centro dell’attuale situazione economica, in particolare le crescenti disuguaglianze di reddito e l’evoluzione del rapporto salario/profitto.

Con questo obiettivo, i delegati esamineranno altre questioni tra cui le politiche per il mercato del lavoro e la flexicurity, il dialogo sociale, le politiche di riconciliazione fra lavoro e famiglia, la protezione sociale, i diritti fondamentali del lavoro e le politiche salariali. La Riunione regionale costituirà inoltre una piattaforma per esaminare il lavoro dell’ILO a partire dall’ultimo incontro europeo svoltosi a Budapest quattro anni fa.

I paesi dell’Europa e dell’Asia centrale sono esposti alla crisi in modo diverso e la loro capacità di risposta varia di conseguenza. Ad esempio, la situazione fiscale e la bilancia commerciale variano significativamente da paese a paese, così come i livelli di occupazione antecedenti alla crisi e i sistemi di protezione sociale.

Come nel resto nel mondo, anche in Europa ed in Asia Centrale la crisi ha colpito in primo luogo il settore dei servizi finanziari e dell’edilizia per poi spostarsi al settore manifatturiero e dei servizi, provocando drastici tagli degli ordini all’interno della catena di produzione e favorendo la disoccupazione.

L’ILO ha identificato una serie di misure volte a proteggere le persone, a sostenere le imprese produttive, a salvaguardare il lavoro e ad affrontare l’impatto della crisi sull’economia reale, tra cui:

Un maggiore controllo per garantire il pieno rispetto dei principi e dei diritti fondamentali del lavoro, ovvero la libertà di associazione ed il diritto alla contrattazione collettiva, l’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato o coercitivo, l’effettiva abolizione del lavoro minorile e l’eliminazione della discriminazione sul lavoro.

Riflessioni e consultazioni, attraverso il dialogo sociale, sulle diverse politiche e le priorità da seguire per la ripresa economica.

Considerare l’estensione dei sussidi di disoccupazione, facilitare ulteriori opportunità di formazione e di riconversione professionale, rafforzare i servizi di collocamento, sviluppare o istituire piani di emergenza per l’occupazione e reti di sicurezza.

Sviluppare e rafforzare misure di protezione sociale – sicurezza sociale e protezione del lavoro – che siano sostenibili e adatte al contesto nazionale, compresa l’estensione della sicurezza sociale.

Stabilire solidi sistemi di relazioni industriali che contribuiscano ad una crescita economica equilibrata, e in particolare ad evitare che le politiche esasperino gli squilibri globali e accrescano le disuguaglianze di reddito.

« Nelle sviluppo delle risposte politiche alla crisi la nostra attenzione deve essere rivolta alla protezione dei più vulnerabili della forza lavoro, alle imprese sostenibili – in particolar modo quelle più piccole – e al loro accesso a finanziamenti adeguati, così come al pieno utilizzo delle istituzioni del dialogo sociale. Mettere il lavoro dignitoso al centro delle nostre risposte politiche alla crisi aprirà la strada ad una crescita economica sostenibile più equilibrata, meno instabile e che porti benefici a tutti », ha dichiarato Somavia.