Dopo la crisi, le donne al centro della ripresa!

Estratto del messaggio del Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia in occasione della 100ª Giornata internazionale delle donne

Comunicato stampa | 8 marzo 2011

Cento anni fa le donne scesero in piazza in Europa per reclamare il proprio diritto di voto;

Cento anni fa le donne, in particolare le lavoratrici migranti, scesero in piazza negli Stati Uniti per reclamare migliori e più sicure condizioni di lavoro.

Cento anni fa nasceva la Giornata internazionale delle donne.

E noi sappiamo che la lotta per l’uguaglianza di genere continua ancora oggi in modalità, società e contesti differenti. Alcune forme di lotta sono più visibili di altre, ma tutte assolutamente indispensabili in ogni società. L’impegno deve andare avanti.

Oggi, riconosciamo il coraggio di tutte quelle donne che sono scese in piazza in Nord Africa e nel Medio Oriente per chiedere libertà e una vita migliore. È la dimostrazione che le persone possono fare la differenza, che c’è un momento in cui sono pronte a combattere insieme contro gli oltraggi che subiscono.

Oggi, ci sentiamo solidali con quelle donne che, in tutto il mondo, si battono affinché non gli vengano posti dei limiti solo perché sono donne.

Nella storia dell’uomo, i più grandi appelli sono stati lanciati per ottenere libertà, dignità e giustizia  e per avere la possibilità di lavorare in queste condizioni: lavorare, appunto, in condizioni di libertà, dignità e giustizia.

Questa è la richiesta di uomini e donne a tutti i livelli di sviluppo che sanno di cosa hanno bisogno, in definitiva, per vivere la propria vita in piena dignità. Chiedono un lavoro dignitoso e al centro del lavoro dignitoso c’è il riconoscimento dell’uguaglianza di genere, della non discriminazione e di una reale equità per le donne.

La situazione

Conosciamo già i dati ma vale la pena ricordarli.

La metà del potenziale produttivo della popolazione femminile a livello globale rimane inutilizzato. I tassi di partecipazione al mondo del lavoro per le donne si attestano intorno al 53%, rispetto al 78% degli uomini. In altre parole, circa 510 milioni di donne in tutto il mondo sono in età lavorativa, ma non sono economicamente attive. Ciò si traduce in uno spreco di talenti, creatività inespressa e nella perdita di capacità produttiva.

Tra tutti coloro che attualmente hanno un lavoro, il 40% è costituito da donne: questa percentuale non è mai cambiata negli ultimi dieci anni.

I tassi di disoccupazione sono tutt’oggi più elevati per le donne che per gli uomini.

Le donne, molto più degli uomini, svolgono lavori sottopagati, non sicuri, part-time, domestici o informali. Per gli stessi lavori le donne, ancora e sempre più spesso, ricevono una retribuzione inferiore a quella che viene garantita agli uomini.

La sicurezza sociale, a livello globale, è meno garantita alle donne rispetto agli uomini e i livelli di povertà per loro sono più elevati.

Le donne e gli uomini hanno subito gli effetti della crisi economia in maniera molto diversa. [...]

Nel 2009 la Conferenza Internazionale del Lavoro dell’ILO ha adottato il Patto globale per l’occupazione come risposta alla crisi fondata sul lavoro dignitoso. Il Patto vedeva la crisi come un’opportunità per ridefinire delle risposte politiche efficaci che includessero una prospettiva di genere.

Il Patto chiedeva l’adozione di misure per la ripresa che tenessero conto dell’impatto sia sugli uomini che sulle donne e che integrassero in ogni misura o intervento le questioni legate alle differenze di genere. E nelle discussioni riguardanti l’adozione delle misure per la ripresa, sia nella fase di sviluppo che nella valutazione della loro efficacia, le donne dovevano avere voce in capitolo tanto quanto gli uomini.

Questo è stato l’appello dell’economia reale - i governi, i datori di lavoro e i lavoratori – che chiedeva che l’uguaglianza di genere fosse uno dei pilastri delle politiche per la ripresa economica.

È ora giunto il momento di ricordare quell’appello.

Il tema delle Nazioni Unite

Per le celebrazioni di quest’anno, le Nazioni Unite hanno scelto il tema “Uguaglianza nell’accesso all’istruzione, alla formazione, alla scienza ed alle tecnologie: verso un lavoro dignitoso per le donne”.

Voglio sottolineare che questa sarà la prima Giornata internazionale delle donne ad essere celebrata sotto il patrocinio della nuova Agenzia delle Nazioni Unite per le Donne, guidata da Michelle Bachelet. L’ILO esprime apprezzamento per la creazione di questa nuova Agenzia e mette le sue capacità e competenze, in particolare in tema di politiche di genere nel mondo del lavoro, a disposizione [...]

La  parità di genere nel contesto della ripresa

Se consideriamo la questione della parità di genere nel contesto della ripresa, questo significa che dobbiamo focalizzare l’attenzione su un contesto più ampio.

Se ci guardiamo attorno scopriamo che la tendenza del mercato è quella di tornare verso i modelli di produzione precedenti alla crisi – e questo forse vale sopratutto per l’Europa. [...]

Nel 2004, l’ILO ha pubblicato il Rapporto sulla Dimensione Sociale della Globalizzazione. Nel 2008, ha adottato la Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta, che sottolinea gli squilibri che caratterizzano il modello di globalizzazione prevalente.

Tanto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare, e come organizzazione tripartita l’ILO deve giocare un ruolo molto importante.

Dobbiamo riflettere sui progressi fatti e sulla strada ancora da fare.

Dobbiamo rinnovare l’impegno per la parità tra uomini e donne.

È giunto il tempo di lavorare per una nuova era di giustizia sociale; è tempo di fare una nuova e radicale rivalutazione delle politiche e delle strategie per la parità di genere come primo passo per la creazione di questa nuova era di giustizia sociale.