La crisi in Bahrein deve essere risolta attraverso il dialogo nazionale

Nella giornata di ieri il Direttore Generale dell’Ufficio Internazionale del Lavoro, Juan Somavia, ha espresso la sua forte preoccupazione per la recente decisione del Bahrein di dichiarare lo stato di emergenza. Ciò costituisce un serio ostacolo all’esercizio delle libertà civili, compreso il diritto alla legittima azione sindacale.

Comunicato stampa | 15 marzo 2011

Nella giornata di ieri il Direttore Generale dell’Ufficio Internazionale del Lavoro, Juan Somavia, ha espresso la sua forte preoccupazione per la recente decisione del Bahrein di dichiarare lo stato di emergenza. Ciò costituisce un serio ostacolo all’esercizio delle libertà civili, compreso il diritto alla legittima azione sindacale. Di fronte all’instabile situazione attuale è sempre più urgente intensificare gli sforzi per rafforzare il dialogo iniziato tra il Governo del Regno del Bahrein e gli attori chiave della società civile.

Il Direttore Generale condivide le preoccupazioni espresse dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dagli altri leader mondiali riguardo la violenza e l’eccessivo utilizzo della forza impiegati contro i dimostranti pacifici, fra cui anche numerosi sindacalisti.

Somavia ha sottolineato che “le attività intraprese da lungo tempo dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) con i paesi membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo hanno messo in luce il ruolo centrale del dialogo sociale per la promozione del lavoro dignitoso. Oggi più che mai il Bahrein ha bisogno di un dialogo nazionale che guardi al futuro. È evidente che il ricorso alle misure di sicurezza, unitamente al rischio di ingerenze esterne, aggiungono ulteriori complicazioni ad una crisi già avanzata”.

L’ILO sostiene le leggi che permettono alla Federazione Generale dei Sindacati del Bahrein (GFBTU) di ricoprire un ruolo primario e responsabile nel dialogo sociale e nelle negoziazioni. Il Direttore Generale ha ricordato che i sindacati del Bahrein hanno sempre invocato le riforme in modo pacifico e costruttivo. Il loro diritto ad agire e ad esprimersi deve essere scrupolosamente rispettato in ogni circostanza affinché siano nella condizione di poter partecipare a pieno alla ricerca di soluzioni che possano ricompattare la nazione attraverso delle reali trattative.