Analisi partecipativa per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo

Realizzata con il supporto tecnico dell’OIL e della Commissione Europea, l’analisi partecipativa per esaminare la rilevanza delle priorità del Piano nelle loro declinazioni a livello regionale e locale è stata attuata nelle Regioni di Puglia, Lazio e Piemonte.

Articolo | 25 gennaio 2021
Nell’ambito della strategia nazionale di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (Piano triennale 2020–2022), il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS) ha promosso un’analisi partecipativa per esaminare la rilevanza delle priorità del Piano nelle loro declinazioni a livello regionale e locale. Realizzata con il supporto tecnico dell’Azione “Supporto al rafforzamento della governance inter-istituzionale in materia di sfruttamento lavorativo in Italia” — promossa e co-finanziata dal Programma di Supporto alle Riforme Strutturali della Commissione Europea 2017–2020  e dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) — l’analisi  è stata attuata nelle Regioni di Puglia, Lazio e Piemonte.

Gli obiettivi che tale attività di analisi si proponeva di realizzare erano: (i) verificare la rilevanza delle priorità del Piano nella loro declinazione a livello regionale e locale; (ii) analizzare le iniziative attuate a livello regionale e locale in materia di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura; e (iii) analizzare le capacità istituzionali e dei bisogni emergenti in materia di coerenza delle iniziative e possibile potenziamento attraverso azioni sia di coordinamento (orizzontale e verticale) che di monitoraggio.

L’analisi partecipativa si è svolta in diverse fasi. Nella prima fase la metodologia dell’OIL per l’analisi funzionale delle istituzioni del lavoro è stata adattata alla specificità del tema e dei contesti territoriali e ha portato all’elaborazione di linee guida per la raccolta delle informazioni. Quest’ultime sono state discusse durante un primo incontro — svoltosi l’11 dicembre 2020 — al quale hanno fatto seguito una serie di interviste bilaterali e l’analisi di normative regionali, ricerche ed altri documenti (dicembre 2020-gennaio 2021). Hanno partecipato a questi eventi i rappresentanti delle Amministrazioni Regionali e locali, delle parti sociali e delle organizzazioni e associazioni che operano nei territori del Lazio, della Puglia e del Piemonte. Al termine degli incontri bilaterali, è stato realizzato un rapporto finale che sintetizza le informazioni raccolte durante l’iniziativa.

Dall’analisi è emerso che il fenomeno dello sfruttamento lavorativo in Lazio, Puglia e Piemonte presenta differenze sostanziali non solo tra Regioni, ma anche tra diverse località all’interno della stessa Regione a seconda delle colture, dei cicli di produzione, della tipologia di aziende coinvolte e sulla base del numero e delle caratteristiche dei lavoratori impiegati. A livello di politiche e strategie di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura il coordinamento verticale tra Stato e Regioni è assicurato dal Tavolo Caporalato. Tale coordinamento tuttavia sembra essere maggiormente focalizzato nella progettazione e attuazione di iniziative progettuali specifiche, che a volte risulta in una sovrapposizione di attività nello stesso ambito territoriale. L’analisi dei sistemi di monitoraggio attuati a livello regionale ha evidenziato come – nonostante la disponibilità di strumenti per la raccolta e analisi di macro-indicatori (osservatori regionali) e dei progetti in corso – non esista in nessuna Regione un sistema specifico di monitoraggio della performance e di valutazione d’impatto degli interventi.

Per quanto riguarda la pertinenza del Piano triennale, l’analisi partecipativa ha evidenziato la necessità di attivare rimedi efficaci per i lavoratori coinvolti in situazioni di sfruttamento e il rafforzamento della capacità degli enti locali per lo sviluppo dei piani multisettoriali. Il coinvolgimento di entità di coordinamento e fornitura di supporto tecnico potrebbe aiutare i Comuni a sviluppare i piani multisettoriali, evitare percorsi a singhiozzo dovuti ai cambi di amministrazione e promuovere l’accoglienza diffusa. La questione di genere (diverse vulnerabilità di uomini e donne), il coinvolgimento delle aziende agricole nelle iniziative di prevenzione e contrasto e il ruolo della Grande Distribuzione Organizzata, sono invece i temi avrebbero dovuto essere affrontati in maniera più esplicita nel Piano triennale.

Il rapporto è stato discusso con i rappresentanti del MLPS e delle tre Regioni nel corso del seminario di restituzione che si è svolto il 24 febbraio e ha coinvolto i rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e delle Regioni Lazio, Piemonte e Puglia che hanno partecipato all’iniziativa.