Maritime Labour Convention

Attuazione della Convenzione sul lavoro marittimo: “ci siamo vicini”

Intervista con Cleopatra Doumbia-Henry, Direttrice del Dipartimento delle Norme internazionali del lavoro dell’ILO

Articolo | 27 settembre 2010

Quando l’ILO ha adottato la Convenzione sul lavoro marittimo, 2006 (CLM, 2006) nel febbraio del 2006, il Direttore Generale Juan Somavia ha dichiarato che l’Organizzazione aveva fatto un “passo storico” per la protezione dei circa 1,2 milioni di marittimi di tutto il mondo. A quattro anni di distanza, si prevede che la Convenzione entri in vigore nel 2011 o nei primi mesi del 2012. ILO Online ha intervistato Cleopatra Doumbia-Henry, Direttrice del Dipartimento delle Norme internazionali del lavoro dell’ILO, riguardo ai recenti sviluppi dell’attuazione della Convenzione e su come l’ILO e i suoi Stati membri si stiano adoperando per farla entrare in vigore.

A che punto è l’entrata in vigore della CLM, 2006?

Cleopatra Doumbia-Henry: La recente riunione del Comitato di preparazione della CLM è stata solo una delle numerose iniziative realizzate per preparare l’entrata in vigore della Convenzione. I paesi che hanno preso parte alla riunione hanno fornito esempi significativi dei progressi compiuti verso la ratifica e l’attuazione della Convenzione. La riunione ha dato la possibilità agli Stati membri di scambiare punti di vista e pareri sui problemi incontrati durante il processo di attuazione della Convenzione. Potrà sembrare sorprendente, ma c’è stato molto interesse per la questione della futura regolamentazione del Comitato tripartito speciale chiamato a svolgere un ruolo importante nell’applicazione della Convenzione. Al termine dell’incontro è stato suggerito all’ILO di convocare un’altra riunione per proseguire le discussioni. L’ILO sta anche assistendo i paesi che hanno bisogno di riformare il proprio quadro normativo, offrendo servizi di formazione per gli ispettori attraverso il suo Centro Internazionale di Formazione di Torino.

Quali sono le principali questioni da risolvere?

Cleopatra Doumbia-Henry: In un primo momento gli Stati membri hanno riscontrato delle difficoltà in relazione all’applicazione della Convenzione, in particolare per quanto riguarda i requisiti strutturali relativi all’alloggio dei marittimi, sopratutto in quei settori dell’industria marittima come i grandi yacht commerciali o le piccole imbarcazioni. La Convenzione fornisce inoltre una definizione dei marittimi che permette di includere un più ampio insieme di categorie di persone che lavorano sulle navi. Ciò costituisce una sfida per il settore delle navi da crociera che impiega un gran numero di dipendenti per il servizio alberghiero e la ristorazione dei passeggeri. Un’altra questione riguarda il modo in cui i governi possono istituire delle organizzazioni rappresentative degli armatori e dei marittimi per la concertazione, così come richiesto dalla Convenzione.

Come si stanno affrontando queste problematiche?

Cleopatra Doumbia-Henry: Molti dei problemi relativi all’attuazione possono essere affrontati tenendo in considerazione il grado di flessibilità previsto dalla Convenzione stessa.

Per quanto riguarda il discorso delle navi da crociera, la questione è stata ampiamente trattata durante i cinque anni di riunioni preparatorie all’adozione della Convenzione. Il Comitato tripartito speciale, che verrà istituito dal Consiglio di Amministrazione dell’ILO, avrà il compito di monitorare costantemente l’applicazione della Convenzione e rivestirà un ruolo importante nel processo di emendamento del Codice della Convenzione. Uno dei problemi che il Comitato dovrà affrontare è quello relativo alle responsabilità e agli indennizzi per le denunce in caso di morte, infortunio ed abbandono dei marittimi. Il Comitato avrà anche ruolo innovativo nell’assistere i paesi che ancora non hanno delle organizzazioni rappresentative degli armatori e dei marittimi.

Cosa si sta facendo per promuovere ulteriori ratifiche e quando entrerà in vigore la Convenzione ?

Cleopatra Doumbia-Henry: Ci siamo vicini. Abbiamo già raggiunto nel 2009 uno dei due requisiti per l’entrata in vigore del CLM, 2006 — ratifica da parte di almeno il 33% del tonnellaggio lordo mondiale —, oggi siamo al 46%. Abbiamo inoltre bisogno che 30 paesi ratifichino la Convenzione e a giugno di quest’anno ne mancavano ancora 20. Con la decisione adottata nel 2007 l’Unione Europea ha invitato i suoi Stati membri a ratificare la Convenzione entro la fine del 2010, ci aspettiamo ora che entri in vigore presto, entro il 2011 o nei primi mesi del 2012. I commenti dei rappresentanti dei governi durante la riunione di questa settimana confermano il mio ottimismo e sono felice di dire che numerosi paesi di tutte le regioni del mondo, hanno dichiarato di aver fatto ottimi progressi.

In che modo la Convenzione sul Lavoro Marittimo potrà incoraggiare l’applicazione e il rispetto delle sue disposizioni?

Cleopatra Doumbia-Henry: La Convenzione stabilisce un sistema di applicazione e di controllo globale basato sulla cooperazione tra tutti gli Stati che la ratificheranno. Ciò fa sì che, nel caso in cui lo Stato di bandiera di una nave abbia ratificato la Convenzione, dovranno essere garantite delle condizioni di lavoro dignitose a prescindere da dove si trovi l’imbarcazione con il suo equipaggio. L’approccio della Convenzione dà priorità al controllo di tutte le imbarcazioni e, in molti casi, alla certificazione obbligatoria del rispetto della Convenzione. Inoltre, la Convenzione prevede una possibile ispezione in porto da parte dello Stato di approdo, nonché il rispetto delle procedure di denuncia, sia a bordo che a terra. Questo sistema è rafforzato a livello internazionale dai meccanismi già previsti dall’ILO. Il punto di forza dell’ILO, in termini di attuazione delle convenzioni internazionali del lavoro a livello nazionale, è indubbiamente il suo sistema di supervisione che assicura tutta l’autorità e le garanzie istituzionali necessarie, grazie sia al suo meccanismo indipendente e che alla sua importante componente tripartita.

Che vantaggi possono ricevere i paesi che ratificano la Convenzione?

Cleopatra Doumbia-Henry: Tutte le navi dei paesi che ratificano la Convenzione e che si impegnano a mantenere condizioni di lavoro dignitose per i marittimi, saranno protetti contro la concorrenza sleale da parte di navi non conformi e beneficeranno di un sistema di certificazione che eviterà l’attesa dovuta alle ispezioni nei porti stranieri. L’introduzione di una clausola contro eventuali “trattamenti preferenziali” al momento delle ispezioni in porto, nei confronti delle navi battenti bandiera di uno Stato che non ha ratificato la Convenzione, combinata con le misure di controllo dello Stato di approdo, garantirà l’instaurarsi di una concorrenza leale tra armatori responsabili.

Perché questa Convenzione è così importante?

Cleopatra Doumbia-Henry: È molto semplice, le navi e i marittimi sono alla base di quasi il 90% del commercio mondiale. L’importanza di questo settore nell’economia globale è ancora più evidente in questi tempi di crisi. Per questo motivo prima entrerà in vigore la Convenzione e prima potremmo garantire i diritti di tutte le parti interessate. Ciò rappresenta di per sé un contributo importante alla ripresa dell’economia mondiale. Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo far sì che questa Convenzione entri in vigore il prima possibile.