Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2012: Diritti umani e giustizia sociale... Mettiamo fine al lavoro minorile

Quest’anno, la Giornata mondiale contro il lavoro minorile pone l’accento sul diritto di tutti i minori ad essere protetti dal lavoro minorile e da ogni violazione dei diritti umani fondamentali.

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Quest’anno, la Giornata mondiale contro il lavoro minorile pone l’accento sul diritto di tutti i minori ad essere protetti dal lavoro minorile e da ogni violazione dei diritti umani fondamentali. Nel 2010, la comunità internazionale ha adottato la Tabella di marcia per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016 secondo la quale il lavoro minorile è un ostacolo ai diritti dei minori nonché una barriera per lo sviluppo. La Giornata mondiale 2012 vuole mettere in luce il lavoro che rimane tuttora da compiere per raggiungere gli obiettivi della Tabella di marcia.

Le Convenzioni dell’ILO mirano a proteggere i minori dall’esposizione al lavoro minorile. Insieme ad altri strumenti internazionali che riguardano i minori, i lavoratori e i diritti umani, le Convenzioni tracciano un quadro generale nel quale s’inseriscono le legislazioni dei governi nazionali. Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto globale dell’ILO, nel mondo, 215 milioni di minori sono implicati nel lavoro minorile, di cui oltre la metà nelle peggiori forme di lavoro minorile1. Questi minori dovrebbero stare a scuola per ricevere l’istruzione e acquisire le competenze necessarie a preparare loro al lavoro dignitoso da adulti. Se entrano prematuramente nel mercato del lavoro, i minori non potranno ricevere l’istruzione e la formazione necessarie a portare loro, insieme alle loro famiglie e comunità, fuori dal ciclo della povertà. Implicati nelle forme peggiori di lavoro, i minori rischiano di essere esposti a pericoli fisici, psicologici e morali, con conseguenze negative durante tutta la loro vita.
In questa Giornata mondiale, vogliamo lanciare un appello per
  • la ratifica universale delle Convenzioni dell’ILO sul lavoro minorile (e di tutte le Convenzioni fondamentali dell’ILO);
  • l’adozione di politiche e programmi nazionali atti a garantire un progresso effettivo nell’eliminazione del lavoro minorile;
  • la costruzione di un movimento mondiale contro il lavoro minorile.

Le norme dell’ILO sui diritti nel lavoro

I principi e i diritti sanciti nelle otto Convenzioni fondamentali dell’ILO vengono anche considerati come diritti umani che tutti gli Stati membri dell’ILO devono rispettare, promuovere e realizzare. I “Principi e diritti fondamentali nel lavoro” comprendono la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva, l’eliminazione del lavoro forzato o coatto, l’abolizione del lavoro minorile, e l’eliminazione della discriminazione relativa all’impiego e all’occupazione. Queste quattro categorie di diritti si rafforzano l’una l’altra: il lavoro minorile verrà eliminato più rapidamente se verranno anche rispettati gli altri diritti fondamentali. La situazione mondiale relativa a questi diritti verrà esaminata durante la Conferenza Internazionale del Lavoro del giugno 2012. La Conferenza esaminerà due rapporti importanti sui progressi compiuti nell’applicazione di questi diritti e anche sulle sfide ancora da superare.

Per quanto riguarda il lavoro minorile, la Convenzione sull’età minima (n. 138) del 1973 richiede agli Stati di specificare, con una legge, un’età minima per l’ammissione all’impiego che non sia inferiore all’età della fine della scuola dell’obbligo, e che non sia in nessun caso inferiore ai 15 anni. Un paese, la cui economia e il cui sistema educativo non siano sufficientemente sviluppati, può, a certe condizioni, specificare temporaneamente una età minima di 14 anni2.

La Convenzione sulle forme peggiori di lavoro minorile (n. 182) del 1999 chiede di « prendere misure immediate ed efficaci atte a garantire la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, con procedura d’urgenza ». Le peggiori forme si definiscono come:
  • tutte le forme di schiavitù o pratiche analoghe alla schiavitù, quali la vendita o la tratta di minori, la servitù per debiti e l’asservimento, il lavoro forzato o obbligatorio, compreso il reclutamento forzato o obbligatorio di minori ai fini di un loro impiego nei conflitti armati;
  • l’impiego, l’ingaggio o l’offerta del minore a fini di prostituzione, di produzione di materiale pornografico o di spettacoli pornografici;
  • l’impiego, l’ingaggio o l’offerta del minore ai fini di attività illecite, quali, in particolare, quelle per la produzione e per il traffico di stupefacenti, così come sono definiti dai trattati internazionali pertinenti;
  • qualsiasi altro tipo di lavoro che, per sua natura o per le circostanze in cui viene svolto, rischi di compromettere la salute, la sicurezza o la moralità del minore, e che deve essere determinato dalle autorità nazionali.

Altri strumenti e dichiarazioni internazionali fondamentali

Nel corso degli anni, la crescente consapevolezza relativa alla necessità di garantire ai minori istruzione e protezione è stata una spinta per sviluppare un corpus di norme internazionali che hanno guidato i governi nell’applicare le proprie legislazioni nazionali.

La Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite sottolinea particolarmente il diritto all’istruzione mentre afferma che « Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti... ».

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Nazioni Unite ha quasi raggiunto la ratifica universale. La Convenzione riconosce « il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale ».

La Convenzione riconosce anche che l’insegnamento primario debba essere « obbligatorio e gratuito per tutti » e incoraggia « l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo ». L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha inoltre adottato due Protocolli opzionali allegati alla Convenzione per proteggere più efficacemente i minori dal coinvolgimento nei conflitti armati e dallo sfruttamento sessuale.

L’importanza di proteggere i principi e i diritti fondamentali nel lavoro durante l’attuale crisi finanziaria e occupazionale è anche stata sottolineata nel comunicato del vertice del G20 di Cannes del novembre 2011 che incoraggia l’ILO a continuare di promuovere la ratifica e l’applicazione delle Convenzioni fondamentali per garantire la protezione dei principi e diritti nel lavoro.
Ratifica e applicazione delle Convenzioni dell’ILO sul lavoro minorile
Fra tutte le Convenzioni dell’ILO, quelle relative al lavoro minorile hanno ricevuto il maggior numero di ratifiche. Occorrerebbe tuttavia che anche i paesi che non l’hanno fatto finora ratificassero queste Convenzioni e le mettessero in pratica. In occasione di questa Giornata mondiale, lanciamo un appello a tutti i governi che non l’hanno ancora fatto perché ratifichino ed applichino queste Convenzioni.

Politiche e programmi nazionali

La Convenzione n. 182 dell’ILO chiede a tutti i Paesi membri che hanno ratificato la Convenzione di mettere in atto programmi di azione per eliminare in priorità le peggiori forme di lavoro minorile. Diversi paesi hanno tuttora stabilito un piano di azione nazionale che definisce un quadro per le diverse iniziative. Tuttavia, alcuni paesi devono ancora adottare il proprio piano di azione e i paesi che lo hanno adottato devono ora valutarne l’efficacia. Se si vuole raggiungere il difficile obiettivo di eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016, diventa più che mai urgente agire in questa direzione!

Il movimento mondiale contro il lavoro minorile

Anche se tocca ai governi guidare la lotta contro il lavoro minorile, le norme dell’ILO sottolineano il ruolo importante che le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori dovrebbero svolgere nell’applicazione dei programmi di azione. Diverse organizzazioni della società civile sono anche strettamente coinvolte nella lotta contro il lavoro minorile. Costruire un movimento mondiale contro il lavoro minorile al livello mondiale, nazionale e locale rimane sempre una priorità.

Vieni con noi il 12 giugno!

La Giornata mondiale contro il lavoro minorile promuove la consapevolezza sul lavoro minorile e l’azione per lottare contro tale fenomeno.
La nostra speranza è che il sostegno crescente di cui ha goduto finora la Giornata mondiale venga anche riconfermato nel 2012.
  • Anche tu, e la tua organizzazione, potete partecipare alla Giornata mondiale 2012.
  • Vieni con noi: aggiungi la tua voce al movimento mondiale contro il lavoro minorile!
  • Per maggiori informazioni, puoi contattare ipec@ilo.org

1 Secondo le stime più recenti, 127 milioni di ragazzi e 88 milioni di ragazze sono coinvolti nel lavoro minorile, di cui 74 milioni di ragazzi e 41 milioni di ragazze nelle peggiori forme.
2 Le legislazioni e regolamentazioni nazionali possono permettere l’impiego di minori di età tra i 13 e i 15 anni in lavori leggeri, che non impediscano la frequenza scolastica e non siano nocivi per la salute e lo sviluppo del minore. Per i paesi che hanno fissato l’età minima a 14 anni, questa disposizione si può applicare ai minori di 12-14 anni.