L’Agenda del lavoro dignitoso

Nel 1999 il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia, ha presentato alla Conferenza Internazionale del Lavoro il Rapporto Decent Work all’interno del quale afferma per la prima volta: “oggi l’obiettivo primario dell’ILO è garantire che tutti gli uomini e le donne abbiano accesso ad un lavoro produttivo, in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana”. Nasceva così, il concento di decent work o lavoro dignitoso.

Articolo | 25 ottobre 2011

Nel 1999 il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia, ha presentato alla Conferenza Internazionale del Lavoro il Rapporto Decent Work all’interno del quale afferma per la prima volta: “oggi l’obiettivo primario dell’ILO è garantire che tutti gli uomini e le donne abbiano accesso ad un lavoro produttivo, in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana”. Nasceva così, il concento di decent work o lavoro dignitoso.

Elaborato dai costituenti tripartiti dell’ILO (governi, organizzazioni datoriali e sindacati) come strumento per identificare le principali priorità dell’Organizzazione e per riformare e modernizzare il suo approccio all’alba del ventunesimo secolo, questo concetto si fonda sull’idea che il lavoro sia fonte di: dignità personale, stabilità familiare, pace nella comunità, democrazia e crescita economica.

Il lavoro dignitoso è un concetto universale che si applica a qualsiasi categoria di lavoratori e pone in luce il ruolo chiave dell’occupazione, con la sua dimensione quantitativa (posti di lavoro creati) e qualitativa (condizioni di lavoro), nella determinazione delle condizioni di esistenza degli individui e nella lotta alla povertà e alla disuguaglianza.

Nel 2008 il concetto di lavoro dignitoso è stato istituzionalizzato formalmente con l’adozione della Dichiarazione dell’ILO sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta. Questo solenne documento costituisce il più importante atto di evoluzione dell’ILO dai tempi della Dichiarazione di Filadelfia e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la promozione di una globalizzazione giusta fondata sul lavoro dignitoso.

Promuovere il lavoro dignitoso per tutti

La realizzazione universale del lavoro dignitoso passa attraverso il perseguimento di quattro obiettivi strategici, a cui si aggiunge l’obiettivo trasversale dell’uguaglianza di genere:

  • Creare opportunità di occupazione e remunerazione per tutti;
  • Garantire i principi e diritti fondamentali nel lavoro (libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva, eliminazione del lavoro forzato e del lavoro minorile, non discriminazione in ambito lavorativo e professionale);
  • Rafforzare ed estendere la protezione sociale;
  • Promuovere il tripartismo e il dialogo sociale.

Si tratta di temi e problematiche che sono da sempre al centro dell’operato dell’ILO, ma attraverso il lavoro dignitoso è stato possibile racchiuderle in un unico contenitore concettuale e in una strategia d’azione in grado di mettere in evidenza come questi obiettivi siano tra di loro correlati e interdipendenti.

Fare del lavoro dignitoso un obiettivo internazionale e una realtà nazionale

L’obiettivo generale dell’Agenda del lavoro dignitoso è portare un cambiamento positivo nella vita delle persone a livello nazionale e locale.

A questo scopo, l’ILO supporta i singoli paesi attraverso i Decent Work Country Programmes, Programmi Nazionali elaborati con la collaborazione dei costituenti tripartiti dell’Organizzazione. Questi definiscono priorità e obiettivi all’interno dei piani di sviluppo nazionali con l’intento di ridurre i principali deficit di lavoro dignitoso attraverso misure efficienti che abbraccino tutti e quattro gli obiettivi strategici. I Programmi Nazionali variano da paese a paese, in relazione ai bisogni, alle risorse e alle priorità specifiche.

L’ILO lavora in collaborazione con altri partner, interni ed esterni al sistema delle Nazioni Unite, per fornire le competenze e gli strumenti necessari all’elaborazione e alla realizzazione di questi Programmi. Inoltre, contribuisce a costruire e rafforzare le istituzioni necessarie alla loro implementazione e partecipa ai processi di monitoraggio e valutazione.

Per raggiungere l’obiettivo universale di “garantire un lavoro dignitoso per tutti” è necessario, però, agire anche a livello globale: l’Agenda del lavoro dignitoso rappresenta il punto di partenza per un nuovo modello di sviluppo più giusto, inclusivo e sostenibile.

L’ILO si impegna a promuovere l’approccio del lavoro dignitoso all’interno delle politiche economiche e sociali, in collaborazione con le principali Istituzioni del sistema multilaterale e gli attori dell’economia mondiale.

Il lavoro dignitoso offre una valida risposta a molteplici priorità dell’agenda sociale, economica e politica del sistema internazionale:

  • Globalizzazione equa - L’attuale modello di sviluppo non produce sufficienti posti di lavoro. La crescita mondiale deve essere riformulata affinché possa garantire maggiori opportunità di lavoro dignitoso, specialmente per i giovani.
  • Riduzione della povertà – La creazione di occupazione di qualità e la riduzione della povertà sono strettamente collegate, il lavoro dignitoso rappresenta la strada principale per uscire dalla povertà.
  • Sicurezza – Una comunità che lavora è una comunità in pace a livello locale, nazionale, regionale e globale.
  • Inclusione sociale – Garantire le pari opportunità e lottare contro ogni forma di discriminazione sul lavoro è fondamentale per sfruttare a pieno le capacità di tutti.
  • Dignità – Il lavoro non è una merce. Gli esseri umani, per i quali il lavoro è una fonte di dignità e di benessere familiare, possiedono dei diritti che devono essere rispettati. Il lavoro non può essere considerato semplicemente un costo di produzione.
  • Diversità – Le politiche devono adattarsi alle esigenze specifiche di ogni singolo paese. Non esiste un modello universale di sviluppo.

Il lavoro dignitoso e lo sviluppo

Nel corso degli anni il lavoro dignitoso ha riscosso un consenso crescente all’interno della comunità internazionale ed è ormai riconosciuto come parte integrante dello sviluppo, rappresentandone al contempo una precondizione, un obiettivo e una misura.

Nel 2000 l’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha affermato che una delle otto vie preferenziali per combattere la povertà è “sviluppare strategie che diano ai giovani nel mondo l’opportunità di trovare un lavoro dignitoso”.

Durante il Summit Mondiale delle Nazioni Unite del 2005, 150 leader mondiali si sono impegnati a fare della piena occupazione e del lavoro dignitoso un obiettivo centrale delle politiche macroeconomiche nazionali ed internazionali, sottolineando il ruolo chiave dell’Agenda del lavoro dignitoso all’interno delle strategie di sviluppo e di riduzione della povertà.

Nel 2006 a termine del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (ECOSOC), i ministri presenti hanno affermato che: “La possibilità per gli uomini e le donne di ottenere un lavoro produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana è indispensabile per garantire l’eliminazione della fame e della povertà; il miglioramento delle condizioni economiche e sociali di tutti; la realizzazione di una crescita economica sostenuta, di uno sviluppo sostenibile e di una globalizzazione equa e pienamente inclusiva.” Nella loro dichiarazione comune, hanno esortato le Nazioni Unite e le istituzioni finanziarie affinché si impegnino ad inserire l’obiettivo della piena occupazione e del lavoro dignitoso per tutti all’interno di politiche, programmi ed attività.