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SESQUICARBONATO DIIDRATO DI SODIOICSC: 1511 (Aprile 2004)
Sale di sodio idrato (2:3:2) dell'acido carbonico
Trona
Sodio sesquicarbonato naturale
CAS #: 6106-20-3

  RISCHI ACUTI PREVENZIONE MEZZI ESTINGUENTI
INCENDIO ed ESPLOSIONE Non combustibile.        In caso di incendio nell'ambiente circostante, utilizzare appropriati mezzi estinguenti.   

   
  SINTOMI PREVENZIONE PRIMO SOCCORSO
Inalazione Tosse. Mal di gola.  Utilizzare aspirazione localizzata o dispositivi di protezione delle vie respiratorie.  Aria fresca, riposo. 
Cute Arrossamento. Cute secca.  Guanti protettivi.  Sciacquare la cute con abbondante acqua o con una doccia. 
Occhi Arrossamento.  Indossare Occhiali protettivi a mascherina.  Prima sciaquare con abbondante acqua per alcuni minuti (rimuovere le lenti a contatto se è possibile), quindi sottoporre all'attenzione del medico. 
Ingestione   Non mangiare, bere o fumare durante il lavoro.  Risciacquare la bocca. 

RIMOZIONE DI UN VERSAMENTO CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Raccogliere la sostanza sversata in contenitori coperti. Se è opportuno, preumidificare per evitare la dispersione di polvere Lavare via il residuo con acqua abbondante. 

Conformemente ai criteri ONU GHS

 

Trasporto
Classificazione ONU
 

STOCCAGGIO
Separato da acidi. 
IMBALLAGGIO
 
SESQUICARBONATO DIIDRATO DI SODIO ICSC: 1511
INFORMAZIONI FISICO-CHIMICHE

Stato fisico; Aspetto
SOLIDO IN VARIE FORME. 

Pericoli da agenti fisici
 

Rischio chimico
La soluzione in acqua è una base debole. Reagisce con gli acidi. 

Formula: C2H5Na3O8 / Na2CO3.NaHCO3.2H2O
Massa molecolare: 226.0
Si decompone a 70°C
Densità: 2.1 g/cm³
Solubilità in acqua, g/100ml a 20°C: 16  


ESPOSIZIONE ed EFFETTI SULLA SALUTE

Vie di esposizione
 

Effetti di esposizione a breve termine
La sostanza è irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio. 

Rischi per inalazione
Una concentrazione fastidiosa di particelle aerodisperse può essere raggiunta rapidamente, specialmente se in polvere. 

Effetti di esposizione a lungo termine o ripetuta
Contatti cutanei ripetuti o prolungati possono provocare dermatiti. 


Limiti di esposizione occupazionale
 

AMBIENTE
 

NOTE
 

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
  Classificazione CE
 

(it)ILO, WHO o l'Unione europea non sono responsabili della qualità o della correttezza della traduzione , né dell'uso che verrà fatto di queste informazioni.
© Versione in Italiano, Arpae ER, 2018