Il futuro delle imprese

OIL-Organizzazione internazionale dei datori di lavoro: Nuovi modelli imprenditoriali per far fronte al cambiamento

Un nuovo rapporto rileva che l’innovazione e la flessibilità sono necessarie per far fronte ai cambiamenti principali che influenzano il modo in cui operano le aziende nel mondo.

Comunicato stampa | 27 marzo 2019
© J. Barande/Ecole polytechnique
GINEVRA (Notizie OIL) — Secondo un nuovo rapporto, i modelli imprenditoriali globali stanno cambiando rapidamente e radicalmente. Questo richiede una capacità d’innovazione, di adattamento e flessibilità da parte dei responsabili delle politiche, le imprese e le organizzazioni dei datori di lavoro.

Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio per le Attività dei Datori di Lavoro (ACT/EMP) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e dall’Organizzazione Internazionale dei Datori di Lavoro (IOE), il divario in termini di competenze rappresenta uno dei problemi principali. Il 78 per cento dei dirigenti aziendali che afferma che il sistema educativo non è in grado di soddisfare le esigenze dei datori di lavoro per il futuro.

Più in generale, il rapporto identifica cinque tendenze che stanno radicalmente modificando i modelli imprenditoriali a livello globale, indipendentemente dalle dimensioni, dal settore o dalla collocazione geografica delle imprese. Queste tendenze riguardano l’innovazione tecnologica; l’integrazione economica globale; i cambiamenti climatici e la sostenibilità; i cambiamenti demografici e generazionali; e la carenza di manodopera qualificata.

Il rapporto Changing business and opportunities for employer and business organizations («Cambiare i modelli imprenditoriali e le opportunità per i datori di lavoro e le organizzazioni imprenditoriali») sottolinea che le imprese non sono in grado di affrontare le sfide e che si dovrebbero sviluppare soluzioni collettive attraverso le organizzazioni dei datori di lavoro e degli imprenditori.

«L’innovazione tecnologica è di gran lunga la tendenza più forte che sta cambiando radicalmente il modo in cui le aziende apportano valore a prodotti e servizi», ha dichiarato Deborah France-Massin, Direttrice di ACT/EMP. «Allo stesso tempo, scopriamo che con la maggiore influenza della tecnologia aumenta la richiesta di abilità ‘umane’ come la creatività, la capacità di risolvere i problemi e la capacità di comunicare e collaborare ».

Roberto Suarez Santos, Segretario Generale dell’IOE, ha dichiarato: «Il rapporto conferma che le aziende e le organizzazioni imprenditoriali e datoriali che abbracciano la connettività e la digitalizzazione saranno i vincitori in questo panorama competitivo».

Risultati dell’indagine

  • Il 56 per cento degli intervistati ha identificato l’innovazione tecnologica come la tendenza globale con il maggiore impatto per le imprese.
  • Il 76 per cento delle imprese partecipanti all’indagine ha riconosciuto che l’innovazione tecnologica apre loro l’accesso a nuovi mercati.
  • L’integrazione economica globale sta aumentando l’armonizzazione della governance aziendale globale e degli ambiti fiscali/regolamentari e imprenditoriali, il che ha un grande impatto sulle aziende. Il 40 per cento delle imprese ha indicato che quest’integrazione ha avuto un grande impatto sulle loro aziende.
  • Circa il 37 per cento dei dirigenti ha menzionato la crescente esposizione all’incertezza economica e politica globale come una tendenza importante.
  • Il 62 per cento delle aziende in Europa e il 58 per cento in Asia hanno indicato che l’aumento dell’età della forza lavoro avrà un grande impatto sulle loro imprese.
  • Il 45 per cento delle imprese in America Latina e nei Caraibi e il 39 per cento in Africa ha indicato che l’esplosione della popolazione giovanile avrà per loro un impatto considerevole.
  • Il 51 per cento delle imprese afferma che i responsabili delle politiche richiedono di ottemperare agli obiettivi ambientali.
  • Il 40 per cento delle imprese nei paesi ad alto reddito e il 45 per cento di quelle nei paesi a reddito medio-alto ha indicato che la propria forza lavoro e i consumatori chiedono ambienti di lavoro e principi aziendali più sostenibili.
  • Il 78 per cento dei dirigenti ha indicato che l’aggiornamento dei programmi educativi secondo le esigenze dell’economia fornirebbe i lavoratori delle competenze di cui hanno bisogno le imprese. Questo punto è particolarmente preponderante nei mercati emergenti ( il 79 per cento degli intervistati in America Latina e l’86 per cento in Africa).
  • Le piccole e medie imprese  sono le più attive nel sostenere l’agenda sulle competenze, con l’84 per cento delle piccole imprese che supporta l’aggiornamento dei sistemi educativi al fine di soddisfare la domanda di competenze.

Secondo il rapporto, il ruolo che i datori di lavoro e le organizzazioni imprenditoriali svolgeranno in questi cambiamenti è fondamentale nel dibattito sul futuro del lavoro.

Il rapporto si basa su un’indagine dettagliata che ha coinvolto centinaia di dirigenti aziendali, anche attraverso ricerche approfondite e consultazioni con le organizzazioni dei datori di lavoro e degli imprenditori.

Per maggiori informazioni, contattare:

Maria Angeles Palmi Reig
Referente ACT/EMP per la comunicazione
palmireig@ilo.org
+41227996692

Jean Milligan
Direttore per la comunicazione
dell’Organizzazione Internazionale dei Datori di Lavoro
milligan@ioe-emp.com
+41762301498