Giornata Internazionale delle Donne 2019

Nuovo rapporto dell’OIL sottolinea la persistenza dei divari di genere nel mondo del lavoro, nonostante la strada da percorrere sia chiara

Le differenze di genere legate al lavoro non hanno subito un miglioramento significativo negli ultimi 20 anni. Un nuovo rapporto dell’OIL indica la strada da percorrere per colmare i divari.

Comunicato stampa | 7 marzo 2019
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Un futuro del lavoro in cui le donne non rimangano indietro rispetto agli uomini è realizzabile, ma sarà necessario un enorme balzo in avanti, secondo quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) pubblicato in occasione della Giornata internazionale delle Donne che si celebra l’8 marzo.


«Il rapporto Un balzo in avanti per la parità di genere: per un futuro del lavoro migliore per tutti, identifica la strada da percorrere. Dobbiamo solo fare in modo che si realizzi questo progresso», ha affermato Manuela Tomei, Direttrice del Dipartimento dell’OIL sulle condizioni di lavoro e l’uguaglianza.

Il rapporto è il culmine di cinque anni di lavoro nell’ambito dell’Iniziativa sulle Donne e il Lavoro, promossa in occasione del Centenario dell’OIL.

Il rapporto sottolinea che la differenza nei tassi di occupazione di uomini e donne si è ridotta di meno di due punti percentuali negli ultimi 27 anni. Nel 2018, il tasso di occupazione femminile era inferiore di 26 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. Questo dato contrasta con i risultati del rapporto globale OIL-Gallup del 2017 sulle preferenze delle donne e degli uomini sulla partecipazione delle donne al lavoro retribuito, secondo il quale il 70 per cento delle donne preferisce avere un lavoro piuttosto che rimanere a casa e gli uomini concordano.

Tra il 2005 e il 2015 inoltre, lo «svantaggio occupazionale dovuto alla maternità», ossia la differenza in termini di proporzione di lavoratrici adulte con figli di età inferiore ai sei anni, rispetto alle lavoratrici senza figli piccoli, è aumentata del 38 per cento.

La proporzione di lavoratrici con ruoli dirigenziali è poco cambiata negli ultimi 30 anni. Meno di un terzo dei dirigenti sono donne, nonostante esse tendano ad essere più istruite rispetto ai loro colleghi maschi. Il rapporto mostra in generale che l’istruzione non è la causa principale dei bassi tassi di occupazione e della bassa retribuzione delle donne, ma piuttosto che le donne non ricevono gli stessi vantaggi e benefici legali ai livelli d’istruzione degli uomini.

Un numero di fattori sta bloccando l’uguaglianza nell’impiego e il fattore che gioca il ruolo più importante è l’assistenza e la cura”

Manuela Tomei, Direttrice del Dipartimento dell’OIL sulle condizioni di lavoro e l’uguaglianza
Esiste anche una «situazione di svantaggio per le lavoratrici madri nei ruoli dirigenziali»: solo il 25 per cento dei dirigenti con figli al di sotto dei sei anni sono donne. La quota delle donne sale al 31 per cento per i dirigenti senza figli piccoli.

Il divario salariale di genere a livello globale è, in media, pari al 20 per cento. Le madri sperimentano uno «svantaggio salariale dovuto alla maternità» mentre i padri godono di un premio salariale. Tale svantaggio si ripercuote su tutta la vita lavorativa.

«Un numero di fattori sta bloccando l’uguaglianza nell’impiego e il fattore che gioca il ruolo più importante è l’assistenza e la cura», afferma Manuela Tomei. «Negli ultimi 20 anni la quantità di tempo che le donne hanno speso per l’assistenza e la cura non retribuita e per il lavoro domestico è diminuita di poco. Per quanto riguarda gli uomini, la quantità di tempo spesa in assistenza e cura non retribuita è aumentata di soli otto minuti al giorno. A questo ritmo, ci vorranno più di 200 anni per raggiungere l’uguaglianza di genere nel tempo trascorso nel lavoro di assistenza e cura non retribuito». Il rapporto identifica leggi e prassi che stanno cambiando questa dinamica, per una più equa condivisione della cura all’interno della famiglia, e tra la famiglia e lo Stato. «Quando gli uomini condividono il lavoro di cura non retribuito in modo più equo, più donne svolgono ruoli manageriali», ha aggiunto Tomei, sottolineando il ruolo che hanno gli uomini nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro.

Il rapporto contiene anche i risultati dei dati raccolti dal sito web LinkedIn attraverso la condivisione dei profili professionali di persone di cinque paesi, che rappresentano il 22 per cento della popolazione occupata al livello mondiale in tre diverse regioni. Attraverso la collaborazione tra l’OIL e LinkedIn si è potuto rilevare che le donne con competenze digitali — attualmente uno dei requisiti più richiesti per i lavori più ricercati e remunerati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica — sono solo tra un terzo e un quarto dei membri di LinkedIn che possiedono queste competenze. Le donne tuttavia riescono a raggiungere posizioni direttoriali più rapidamente — in media più di un anno prima rispetto ai loro colleghi maschi.

Con impegno e scelte coraggiose, può esserci un salto di qualità per far si che il futuro del lavoro non continui a perpetrare le disuguaglianze del passato”

Shauna Olney, Capo della Divisione dell’OIL sull’uguaglianza di genere e la diversità
Il rapporto dimostra che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere richiede azioni e cambiamenti di politiche in una serie di aree e indica le misure che possono portare al raggiungimento dell’uguaglianza di genere. La via dei diritti è la base per un mondo del lavoro più equo, compreso il diritto alle pari opportunità, il diritto ad essere liberi da discriminazioni, violenza e molestie, e alla parità di retribuzione per un lavoro di egual valore. Nel rapporto è inoltre fortemente auspicato un futuro di lavoro in cui tutti possano avere più a cuore il lavoro di cura. Un futuro più attento all’assistenza e la cura produrrà maggiore occupazione. Nel rapporto viene inoltre affrontata la necessità di una protezione sociale universale e di un solido quadro macroeconomico. Con le ampie trasformazioni globali in corso — sia tecnologiche, demografiche che quelle dovute ai cambiamenti climatici — sono necessari sforzi maggiori per coinvolgere e sostenere le donne nelle transizioni lavorative. L’espansione del coinvolgimento e della rappresentanza delle donne è essenziale per garantire che i loro interessi siano considerati e che tutte le altre iniziative siano veramente efficaci.

«Non realizzeremo il futuro del lavoro di cui abbiamo bisogno se non faremo dei progressi nel raggiungimento della parità di genere nel mondo del lavoro. La strada da percorrere è già conosciuta», ha dichiarato il Direttore Generale dell’OIL Guy Ryder. «Dobbiamo avviare un percorso di trasformazioni che includa l’applicazione di leggi e regolamenti e che sia sostenuto da investimenti in servizi per le donne — come quelli per l’assistenza e la cura — e nella protezione sociale. A questo percorso si deve associare un approccio più flessibile all’orario di lavoro e alle carriere professionali. Abbiamo bisogno soprattutto di cambiare l’atteggiamento verso le donne che che lavorano» ha aggiunto Ryder.

«Ora sappiamo molto di più sui divari di genere nel mondo del lavoro, sulle loro cause, e su ciò che deve essere fatto per compiere progressi significativi e per realizzare l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro», ha detto Shauna Olney, Capo della Divisione dell’OIL sull’uguaglianza di genere e la diversità. «Con impegno e scelte coraggiose, può esserci un salto di qualità per far si che il futuro del lavoro non continui a perpetrare le disuguaglianze del passato. L’uguaglianza di genere è un vantaggio per tutti».