Vertice G20 - Brisbane

La questione dell’occupazione in cima alle priorità del G20

Vertice G20 segnato da preoccupazione per la lenta ripresa delle economie e necessità di un’azione concertata per sostenere l’occupazione che resta la principale preoccupazione dell’opinione pubblica

Comunicato stampa | 16 novembre 2014
© G20 Australia
BRISBANE (ILO News) — In chiusura del Vertice del G20 a Brisbane, il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder ha affermato che le lavoratrici e i lavoratori e i costituenti dell’ILO saranno soddisfatti nell’apprendere che l’aumento della crescita globale per creare migliori condizioni di vita e posti di lavoro di qualità resta in cima alle priorità del G20.

L’obiettivo di raggiungere entro il 2018 una crescita del PIL del 2% nei paesi del G20 è un importante impegno. «Se raggiunto, dovrebbe fermare l’emorragia occupazionale. Ma abbiamo anche bisogno di una crescita che produca più posti di lavoro per rimediare al danno causato dalla crisi finanziaria ed economica», ha dichiarato Ryder.

A febbraio, il G20 aveva stabilito che ogni Stato membro avrebbe dovuto sviluppare strategie nazionali di crescita che, insieme, miravano a far salire entro il 2018 il loro PIL combinato di due punti percentuali al di sopra delle previsioni fatte dal FMI. Da allora, la crescita nel 2014 si è indebolita nell’insieme dei paesi del G20. I leader si sono quindi detti pronti ad utilizzare tutte le misure possibili per sostenere la fiducia e la ripresa.

Si è inoltre riconosciuto che il problema più immediato è la carenza di domanda globale aggregata, elemento centrale per far aumentare la crescita, in particolare attraverso gli investimenti nelle infrastrutture. «Ottenere il giusto equilibrio tra misure per stimolare i consumi e gli investimenti è di vitale importanza», ha dichiarato Ryder.

Abbiamo bisogno di una crescita che produca più posti di lavoro per rimediare al danno causato dalla crisi finanziaria ed economica”
Guy Ryder, Direttore Generale ILO
Nei Piani nazionali per l’occupazione sviluppati dai Ministeri del lavoro dei paesi del G20, in particolare le maggiori economie — Stati Uniti, Cina, Germania e Giappone — dovrebbero contribuire ad aumentare i salari per i redditi più bassi. «Questo potrebbe dare una notevole spinta al reddito delle famiglie nel 2015; incoraggiare le imprese ad investire nell’aumento della capacità di produzione e ad assumere più lavoratori, in particolare persone alla ricerca del primo lavoro; iniziare a frenare, ed ad invertire, il preoccupante aumento delle diseguaglianze, e contribuire in maniera significativa all’obiettivo del 2% del G20».

Un altro impegno fondamentale è quello di ridurre il divario nei tassi di partecipazione tra uomini e donne del 25% entro il 2025, tenendo conto dei contesti nazionali. «Raggiungere l’obiettivo del «25 entro il 25» sarebbe un enorme passo in avanti nella lotta alla discriminazione di genere nel mondo del lavoro», ha dichiarato Ryder. «Non sarà facile arrivarci. Congedo di maternità retribuito, investimenti massici nei servizi di cura ai bambini e agli anziani, rafforzamento delle misure anti-discriminazione e, naturalmente, parità di retribuzione. Queste sono le politiche necessarie per creare posti di lavoro di qualità per gli oltre 100 milioni di donne che il G20 vuole vedere al lavoro da qui ai prossimi 10 anni».

Ryder ha apprezzato la dichiarazione del G20 su Ebola, «Sono lieto che i leader, oltre a riconoscere il coraggio delle donne e degli uomini impegnati nelle operazioni sanitarie e di soccorso in Guinea, Liberia, Sierra Leone e altrove, si siano impegnati a promuovere condizioni di sicurezza e formazione per queste persone che lavorano in prima linea».

Guardando oltre il 2015, il Vertice ha adottato un Piano d’azione che dedica un’ampia sezione alla crescita dell’occupazione e alla questione della partecipazione. «Quest’anno sono stati fatti progressi rilevanti sul piano dell’integrazione delle politiche economiche e del lavoro. Da tempo l’ILO afferma che è fondamentale che il G20 promuova una crescita inclusiva in grado di generare più posti di lavoro e di migliore qualità e vice versa», ha dichiarato Ryder. «Questa relazione è ormai consolidata nella macchina del G20 grazie alla creazione del Gruppo di lavoro sull’occupazione e alla richiesta rivolta ai Ministri del lavoro di fare il follow-up ai leader sui progressi dei Piani dell’occupazione».