Lavori più numerosi e di migliore qualità

Sempre di più le norme del lavoro entrano negli accordi bilaterali e regionali del libero scambio

Secondo un nuovo rapporto dell’ILO gli accordi di libero scambio contenenti disposizioni relative alle norme del lavoro si stanno moltiplicando e raccomandano misure per migliorarne l’efficacia.

Comunicato stampa | 7 novembre 2013
GINEVRA (ILO News)- Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad un moltiplicarsi di accordi di libero scambio contenenti disposizioni sul tema del lavoro.

Il Rapporto «La dimensione sociale degli accordi di libero scambio» (Social Dimensions of Free Trade Agreements) afferma che a partire dalla metà degli anni ‘90 si è registrata una crescita significativa del numero di accordi contenenti misure relative al lavoro, tra questi molti gli Accordi Sud-Sud tra paesi in via di sviluppo.

In totale, nel giugno 2013 erano 58 gli accordi contenenti misure sul lavoro, ovvero quasi un quarto del totale dei 248 accordi di libero scambio attualmente in vigore. Essi comprendevano disposizioni sulle condizioni minime di lavoro, rafforzamento della legislazione nazionale del lavoro, monitoraggio e applicazione delle norme del lavoro.

«Il crescente numero di accordi commerciali che includono previsioni relative alle norme del lavoro indicano una maggiore consapevolezza che la liberalizzazione del commercio, per quanto sia importante, deve andare di pari passo con i progressi sociali e sul fronte dell’occupazione», ha affermato Raymond Torres, Direttore del Dipartimento Ricerca dell’ILO.

In alcuni casi, il miglioramento delle norme del lavoro è stato posto come condizione per l’entrata in vigore degli accordi tra paesi. In sei accordi commerciali su sette recentemente conclusi dagli Stati Uniti, sono stati compiuti miglioramenti in materia di norme del lavoro prima della loro entrata in vigore.

In quasi il 60% dei casi, gli accordi promuovono la conformità alle norme del lavoro, senza che questo implichi alcuna conseguenza commerciale o finanziaria diretta. Questo presuppone spesso la cooperazione tra paesi partner per migliorare le condizioni di lavoro e l’impegno al rispetto delle norme.

Secondo il Rapporto nessuno degli accordi presi in esame presenta segnali di protezionismo da parte dei governi interessati. In tutti i casi in cui è stata sollevata una presunta non conformità ad una determinata norma del lavoro, sono stati fatti sforzi significativi per risolvere la questione senza ricorrere a sanzioni. In effetti, nessuna disputa su questioni di lavoro è finora sfociata in sanzioni.

Efficacia delle disposizioni in materia di lavoro


La grande varietà di clausole in materia di lavoro con differenti implicazioni istituzionali e legali, rende difficile fare delle generalizzazioni sugli effetti.
Secondo il rapporto, quando le condizioni vengono applicate nella fase precedente alla ratifica, esse portano ad importanti cambiamenti della legislazione sul lavoro, come ad esempio miglioramenti in materia di ispezione sul lavoro o l’adozione di nuove forme di protezione giuridica, in particolare nell’ambito della libertà di sindacale.

Quando queste condizioni vengono introdotte a seguito della firma dell’accordo, i meccanismi di denuncia aiutano talvolta a garantire il rispetto delle norme del lavoro esistenti. Spesso, ci sono state molte attività di cooperazione tra parti firmatarie dopo la ratifica. Ad esempio, il Piano regionale MERCOSUR* sull’ispezione del lavoro ha avviato attività di ispezione congiunte, spesso favorendo miglioramenti nelle pratiche nazionali.
Il rapporto propone diversi percorsi per migliorare l’efficacia dei dispositivi in materia di lavoro negli accordi commerciali, tra questi:
  • Realizzare specifici obiettivi di sviluppo sul lavoro in un asso temporale determinato e collegarli ad incentivi economici;
  • Rafforzare le sinergie tra le disposizioni in materia di lavoro dei diversi accordi commerciali bilaterali.
  • Rafforzare la consultazione con le organizzazioni dei datori di lavoro e con i sindacati nella negoziazione e attuazione delle disposizioni in materia di lavoro.
  • Migliorare la coerenza tra disposizioni in materia di lavoro negli accordi commerciali e strumenti dell’ILO pertinenti.
Aumento del numero delle disposizioni in materi di lavoro negli accordi commerciali bilaterali e regionali, 1990-2013
* Accordo politico ed economico tra alcuni paesi sudamericani: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.