Politiche occupazionali

Nuovo rapporto dell’ILO: necessarie misure aggiuntive per la crisi dell’occupazione in Portogallo

Un nuovo rapporto dell’ILO descrive la situazione socio-economica del Portogallo come «critica», con livelli di disoccupazione senza precedenti e un declino degli investimenti.

Comunicato stampa | 4 novembre 2013
GINEVRA (ILO News) ― Dall’inizio della crisi nel 2008, in Portogallo ha perso un posto di lavoro su sette. È quanto afferma il nuovo rapporto «Affrontare la crisi del lavoro in Portogallo» (Tackling the jobs crisis in Portugal) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).


Buona parte di questo deterioramento è iniziato con il programma di assistenza finanziaria nel 2011, un deterioramento che ha colpito duramente giovani lavoratori e famiglie con bambini piccoli.

Il rapporto descrive la situazione socio-economica del paese come «critica», caratterizzata da livelli di disoccupazione senza precedenti, un drastico declino di investimenti produttivi e una ripresa economica troppo debole per incidere in maniera significativa sui dati sulla disoccupazione.

«Finora, gran parte dell’azione politica è stata consacrata alla riduzione del deficit fiscale e a rilanciare la competitività», afferma Raymond Torres, Direttore del Dipartimento di ricerca dell’ILO.
Secondo il rapporto, nuove politiche per invertire queste tendenze negative sono indispensabili. Le conclusioni dello studio saranno discusse nel corso della Conferenza di alto livello che si terrà a Lisbona nella giornata di oggi.

«Tagli ai salari e programmi di welfare, combinati ad un aumento delle tasse, hanno eroso i redditi delle famiglie e contratto i consumi. Le PMI lottano per accedere al credito, che vuol dire perdere opportunità di creare nuovi posti di lavoro», ha spiegato Torres.

Fatti e cifre
  • La disoccupazione ha raggiunto il massimo storico del 17% e si è recentemente stabilizzata.
  • Dal 2008, un posto di lavoro su sette è andato perso, di questi i due terzi solo negli ultimi due anni.
  • Il 56% delle persone in cerca di lavoro, disoccupati da più di un anno, stanno perdendo competenze e motivazione.
  • Molti lavoratori sono stati costretti ad emigrare, tra questi molti giovani talentuosi e qualificati.
  • Il costo del credito per le imprese portoghesi è del 5,5%, contro il 2 % nel 2012.
  • Le esportazioni verso paesi non europei sono aumentate di oltre il 30% nel 2012.
  • Le imprese portoghesi possono rispondere velocemente ad un aumento della domanda interna e dell’export a condizione che le condizioni del credito siano ristabilite.
  • È presente nel paese una ricca tradizione del dialogo sociale.





Il rapporto mostra che è possibile ridurre il deficit fiscale e frenare la disoccupazione allo stesso tempo, anziché favorire un solo obiettivo a scapito di un altro".

Nuovo approccio


Abbiamo assistito di recente ad un risveglio dell’attività economica ― coerentemente con le previsioni economiche del 2014 del FMI ― ma sono necessarie misure aggiuntive vista la debolezza della ripresa.

La questione non è tornare alle politiche precedenti alla crisi. L’economia già mostrava segni di stagnazione a partire dalla fine degli anni ’90. Un nuovo approccio alla crisi, incentrato sul lavoro, potrebbe includere diverse misure tra cui:
  • Migliorare le condizioni di credito per le PMI affidabili. La creazione di una «unione bancaria» nell’Eurozona potrebbe rilanciare un movimento che favorisca investimenti sostenibili e una ripresa dell’occupazione.
  • Stabilire misure per aiutare le piccole imprese a diventare medie imprese in grado di essere competitive nei mercati delle esportazioni. Un grande programma di investimento, possibilmente con il coinvolgimento della Banca Europea degli investimenti, sarebbe strumentale per raggiungere questo obiettivo.
  • Creare istituzioni del mercato del lavoro efficienti che sostengano chi cerca lavoro, i lavoratori e le imprese.
  • Avviare programmi speciali per i gruppi più svantaggiati come i giovani e le famiglie dei disoccupati, inclusi sistemi di garanzia per i giovani a sostegno dei giovani che entrano nel mercato del lavoro. Queste politiche possono essere sostenute dalle istituzioni già esistenti in Portogallo.
  • Promuovere l’apprendistato, l’esperienza professionale e gli stage, nonché stabilire nuovi partenariati tra istituzioni scolastiche, imprese, rappresentanti dei lavoratori e i giovani stessi.
Le parti sociali devono essere attori chiave del mondo del lavoro al fine di individuare le soluzioni più equilibrate. Questo può essere raggiunto grazie alla lunga tradizione di dialogo sociale presente in Portogallo.

«Alcune di queste politiche avranno un costo per le finanze pubbliche, ma saranno a breve termine e innescheranno la ripresa dell’occupazione», ha dichiarato Torres.

«L’ILO può offire la sua expertise tecnica per aiutare il governo portoghese e le parti sociali a sviluppare programmi che siano adatti alle specifiche esigenze del paese».

La Conferenza di alto livello «Affrontare la crisi del lavoro in Portogallo: quali soluzioni possibili ?» si terrà oggi a Lisbona ed è prevista la presenza del Ministro del lavoro, Pedro Mota Soares, del Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder e dei rappresentanti delle parti sociali.