Si conclude la 288ª sessione del Consiglio di amministrazione dell’ILO

Si è conclusa la 288ª sessione del Consiglio di amministrazione dell’ILO dopo due settimane di discussioni. Gli argomenti all’esame della sessione vanno dalla dimensione sociale della globalizzazione ad un nuovo codice di condotta sulla violenza sul lavoro nel settore di servizi e ai diritti del lavoro in Belarus, in Myanmar e in altri paesi.

Comunicato stampa | 21 novembre 2003

GINEVRA (Notizie dall’ILO) — Si è conclusa la 288ª sessione del Consiglio di amministrazione1 dell’Ufficio internazionale del Lavoro dopo due settimane di discussioni. Gli argomenti all’esame della sessione vanno dalla dimensione sociale della globalizzazione ad un nuovo codice di condotta sulla violenza sul lavoro nel settore di servizi e ai diritti del lavoro in Belarus, in Myanmar e in altri paesi.

S.E. Sig.ra Tarja Halonen, Presidente della Repubblica di Finlandia, si è rivolta il 17 novembre al Gruppo di lavoro sulla dimensione sociale della globalizzazione. La Sig.ra Halonen è il primo capo di Stato a rivolgersi al Consiglio di amministrazione.

Secondo Tarja Halonen, « Bisogna cambiare il corso attuale della globalizzazione. La situazione presente non è né etica né politicamente realizzabile. Sono troppo pochi quelli che ne ricavano i benefici. Troppo numerosi sono quelli che non hanno voce nella sua ideazione e non hanno nessuna influenza nella sua realizzazione.

« Per far sì che la globalizzazione sia una forza positiva, devono essere eque le regole a cui essa è sottoposta. Mentre assistiamo oggi alla globalizzazione dell’economia, la società non è globalizzata. Dietro agli sviluppi economici fanno palesemente difetto il governo e le regole ».

Il Presidente Halonen ha inoltre messo in luce il « ruolo cruciale dell’ILO per promuovere e garantire una situazione nella quale vengano effettivamente rispettati i diritti fondamentali del lavoro in tutto il mondo senza eccezione ».

Tarja Halonen, insieme con S.E. Sig. Benjamin Mkapa, Presidente della Repubblica unita di Tanzania, sono co-presidenti della Commissione mondiale sulla dimensione sociale della globalizzazione avviata nel 2002. La commissione sta attualmente finalizzando un importante rapporto sulla globalizzazione da pubblicarsi all’inizio del 2004.

Violazione dei diritti sul lavoro

Facendo seguito ad una denuncia presentata dai rappresentanti dei lavoratori durante la Conferenza internazionale del Lavoro dei giugno 2003 in virtù dell’articolo 26 della Costituzione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro contro il governo del Belarus per inadempienza agli obblighi delle convenzioni n. 87 e n. 98, il Consiglio di amministrazione ha stabilito di nominare una commissione d’inchiesta speciale al fine di esaminare le violazioni dei diritti sindacali nel paese.

Questa decisione del Consiglio di amministrazione è conforme alla raccomandazione del Comitato della libertà sindacale. È la settima volta che il Consiglio di amministrazione ha constatato i duri attacchi ai quali viene sottoposto ogni tentativo di mantenere la libertà e l’indipendenza del movimento sindacale in Belarus.

La procedura prevista dall’articolo 26 è stata invocata in diversi casi di violazioni persistenti e di mancato seguito dato alle decisioni degli organi di controllo dell’ILO. Questa procedura è finora stata attuata in dieci casi.

Nel rapporto del Comitato della libertà sindacale vengono inoltre menzionati due casi urgenti, Cuba e lo Zimbabwe, per infrazione al principio della libertà sindacale e violazione dei diritti sindacali. Altre questioni all’esame del Comitato, la libertà sindacale dei lavoratori privi di documenti negli Stati Uniti e la contrattazione collettiva in Danimarca e in Svezia.

Il Consiglio di amministrazione ha inoltre esaminato lo stato attuale delle negoziazioni tra Myanmar e Ufficio internazionale del Lavoro sull’azione da intraprendere per eliminare il lavoro forzato nel paese. È stato accettato a maggio scorso un Piano d’azione congiunto il cui avviamento è tuttavia stato differito dal fatto dell’instabilità della situazione nel paese. Questo Piano di azione prevede l’istituzione di un facilitatore a disposizione delle vittime potenziali del lavoro forzato alla ricerca di una soluzione.

Imprenditori, lavoratori e governi hanno espresso la loro viva preoccupazione riguardo ai mancati progressi nell’eliminazione del lavoro forzato. È stata avanzata la proposta di ricorrere nuovamente alle misure speciali adottate dalla Conferenza internazionale del Lavoro nel 2000 per garantire l’applicazione da parte del Myanmar della convenzione (n. 29) sul lavoro forzato. Il Consiglio di amministrazione ha tuttavia deciso di richiedere dall’ILO una valutazione urgente della situazione in Myanmar relativamente alle prospettive di attuazione del Piano di azione congiunto.

Verrà consegnato un rapporto al Consiglio di amministrazione di marzo 2004 nel corso del quale verranno quindi adottate nuove misure.

Un nuovo codice di condotta sulla violenza sul lavoro nel settore dei servizi

Di fronte alla violenza sul lavoro che rappresenta una minaccia per la produttività e il lavoro dignitoso, è stato adottato dal Consiglio di amministrazione un nuovo Codice di condotta sulla violenza sul lavoro nel settore dei servizi.

Questa iniziativa risponde al bisogno di milioni di lavoratori potenzialmente affetti dalla violenza nel settore dei servizi sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, nel settore pubblico o privato. Nel Codice di condotta vengono fornite delle indicazioni generali per formulare delle risposte pratiche alla violenza sul lavoro, promuovere il dialogo, la consultazione e la contrattazione tra governi, imprenditori e lavoratori, e ideare delle leggi nazionali, delle politiche e dei programmi di azione.

Questo Codice di condotta è stato discusso dall’8 al 15 ottobre da 36 esperti rappresentanti i governi, gli imprenditori ed i lavoratori. Il Codice verrà largamente diffuso dall’ILO e verranno incoraggiate le attività di dialogo sociale mirate all’attuazione del Codice in tutto il mondo.

I codici di condotta dell’ILO non stanno a sostituire le leggi nazionali o le regolamentazioni e le norme vigenti. Essi forniscono una base per delle misure di prevenzione e di protezione.

Il Consiglio di amministrazione è l’organismo esecutivo dell’Ufficio internazionale del Lavoro (essendo l’Ufficio il segretariato dell’Organizzazione). Il Consiglio si riunisce tre volte l’anno, a marzo, giugno e novembre, per prendere le decisioni relative all’azione dell’Ufficio internazionale del Lavoro, adottare l’ordine del giorno della Conferenza internazionale del Lavoro, preparare il bilancio preventivo da sottoporre alla Conferenza del lavoro. Appartiene inoltre al Consiglio di eleggere il Direttore generale.
Il Consiglio di amministrazione è formato da 56 membri titolari (28 delegati dei governi, 14 degli imprenditori e 14 dei lavoratori) e da 66 membri aggiunti (28 delegati dei governi, 19 degli imprenditori e 19 dei lavoratori). Dieci dei seggi governativi sono attribuiti in permanenza agli Stati di maggiore importanza industriale (Brasile, Cina, Federazione Russa, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Regno Unito e Stati Uniti). Gli altri vanno ai delegati governativi eletti ogni tre anni in occasione della Conferenza internazionale del lavoro.