Fine della 92ª Conferenza internazionale del Lavoro. Conclusioni sulla globalizzazione, sui lavoratori migranti, sul industria della pesca

La 92ª Conferenza annuale dell’ILO si è conclusa ieri dopo ampie e costruttive discussioni sulla dimensione sociale della globalizzazione e l’adozione di un piano di azione per i lavoratori migranti.

Comunicato stampa | 17 giugno 2004

GINEVRA (Notizie dall’ILO) — La 92ª Conferenza annuale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) si è conclusa ieri dopo ampie e costruttive discussioni sulla dimensione sociale della globalizzazione e l’adozione di un piano di azione per i lavoratori migranti.

La Conferenza internazionale del Lavoro ha compiuto passi in avanti per l’adozione di nuove norme sul lavoro intese a migliorare le condizioni lavorative e la sicurezza di circa 35 milioni di lavoratori nel settore della pesca. Ha inoltre adottato una nuova Raccomandazione sullo sviluppo di risorse umane con speciale attenzione ai temi dell’educazione, la formazione e l’apprendimento permanente.

Nel corso della la Conferenza è stata adottata una Risoluzione sulle questioni di genere, la parità dei salari e la protezione della maternità. Si è esaminata la situazione dei diritti fondamentali dei lavoratori e degli imprenditori nel corso di una discussione sul rapporto globale dell’OIL sulla libertà di associazione e il diritto di contrattazione collettiva. Si è discusso altresì dei lavoratori nei Territori arabi occupati, del lavoro forzato in Myanmar e dei diritti dei lavoratori in altri paesi.

La Conferenza è stata presieduta dal Segretario di Stato al Lavoro della Repubblica Dominicana, Milton Ray Guevara. La Conferenza ha eletto come Vice-Presidenti il senegalese Youssoufa Wade (in rappresentanza degli imprenditori), Guillaume Attigbe (rappresentante dei lavoratori) del Benin e Maatough Mohamed Maatough (rappresentante dei governi) della Libia.

Il Presidente del Governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, presente alla Conferenza ha sottolineato l’importanza di dare « una dimensione sociale alla globalizzazione » e di considerare il lavoro dignitoso un obiettivo universale. « Le mie riflessioni sulla globalizzazione dell’economia e le sue conseguenze sociali sono basate sulla convinzione che il lavoro dignitoso deve diventare un obiettivo globale e non solo un obiettivo dell’OIL », ha dichiarato.

Globalizzazione

I capi di stato e dei governi nonché oltre 300 rappresentanti delle delegazioni degli Stati membri, hanno ampiamente approvato le conclusioni della Commissione mondiale sulla Dimensione Sociale della Globalizzazione e le proposte dell’OIL di dare un seguito a quanto emerso. In linea generale, i leader e i delegati hanno convenuto che il rapporto della Commissione Mondiale, lanciato a febbraio dopo due anni di studio, costituisce una base solida per lo sviluppo di nuove politiche più coerenti destinate a rendere la globalizzazione più equa. Hanno definito il rapporto « equilibrato », « ponderato », « valido », « ricco », « dotato di un’analisi approfondita » e « innovativo ».

Alla sessione speciale del 7 giugno sono intervenuti il Presidente della Finlandia Tarja Halonen e il Presidente della Tanzania Benjamin W. Mkapa, entrambi co-presidenti della Commissione mondiale. Sono altresì intervenuti il Presidente della Bulgaria Georgi Parvanov e il Primo Ministro della Nuova Zelanda Helen Clark. Hanno inoltre preso la parola alla sessione speciale della Conferenza il vicepresidente degli imprenditori presso il Consiglio d’amministrazione dell’OIL, Daniel Funes de Rioja, e il vicepresidente dei lavoratori presso il Consiglio di amministrazione dell’Ufficio internazionale del Lavoro, Roy Trotman.

Nelle sue conclusioni, il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro si è felicitato per l’ampio sostegno ottenuto per il rapporto della Commissione. Il Direttore generale ha ugualmente dichiarato che l’OIL deve essere « giudiziosamente ambiziosa » nell’affrontare le sfide poste dalla Commissione, aggiungendo che la conferenza ha prodotto un programma per le azioni future dell’OIL sulla globalizzazione, inclusa « la creazione di priorità, la strategia su come adattare le strutture governative globali, aggiornando le nostre norme internazionali e affrontare la questione centrale della nostra generazione : come sviluppare una globalizzazione giusta ».

Il Direttore generale Somavia ha inoltre riconosciuto che molti rappresentanti hanno dichiarato che la globalizzazione necessita di una forte dimensione sociale e che il ruolo dell’OIL, nel renderla più equa, dovrebbe essere basato su valori universali e dovrebbe andare a beneficio di tutti i paesi, senza eccezione. Somavia ha fatto notare l’accordo di principio esistente tra i rappresentanti per indicare che il rapporto e le attività dell’OIL, si basano su principi volti a « creare una globalizzazione equa ».

Migranti

La Conferenza ha adottato un nuovo piano d’azione inteso a garantire che i lavoratori migranti siano tutelati dalle norme internazionali sul lavoro, da quelle nazionali e da quelle sulla protezione sociale. Il piano d’azione richiede lo sviluppo di un quadro multilaterale non vincolante relativo ad un approccio alla migrazione per lavoro basato sui diritti nonché la realizzazione di un dialogo OIL sulla migrazione in partenariato con le organizzazioni internazionali e multilaterali.

Il quadro comprenderà principi direttivi internazionali su alcuni aspetti quali accordi bilaterali e multilaterali tra paesi di destinazione e di origine che affrontino le migrazioni sotto diversi aspetti, promuovere il lavoro dignitoso per i lavoratori migranti, armonizzare e supervisionare le agenzie di reclutamento che stipulano contratti per i lavoratori migranti, Prevenire gli abusi, il traffico illecito di migranti e la tratta di persone, proteggendo i loro diritti umani, prevenendo e contrastando la migrazione irregolare di manodopera.

Il piano affronta anche i rischi specifici ai quali sono esposti i lavoratori migranti — uomini e donne — in alcune occupazioni e settori con particolare attenzione ai lavori « sporchi », degradanti e pericolosi nonché le donne impiegate nel settore domestico e l’economia informale. Cerca inoltre di migliorare le ispezioni sul lavoro, creare dei canali di ricorso per I lavoratori migranti e affronta le politiche che incoraggino la migrazione di ritorno, la reintegrazione nei paesi di origine così come il trasferimento di capitali e tecnologie dei migranti.

Risorse umane

La Conferenza ha anche adottato una Raccomandazione sullo sviluppo delle risorse umane. Il nuovo strumento sostituisce la Raccomandazione dell’OIL (n. 150) sullo sviluppo di risorse umane adottata nel 1975.

La Raccomandazione riconosce lo sviluppo delle risorse umane come una componente chiave per facilitare l’apprendimento permanente e le possibilità di occupazione. Richiede il coinvolgimento dei partner sociali e un rinnovato impegno dei governi, del settore privato e degli individui per l’istruzione, la formazione e l’apprendimento permanente.

Nella sua risposta alle discussioni della Conferenza, il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro Juan Somavia ha dichiarato che la nuova Raccomandazione sullo sviluppo di risorse umane è « cruciale per l’obiettivo dell’OIL di creare maggiori opportunità per donne e uomini allo scopo di ottenere un lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità umana ».

La nuova Raccomandazione affronta anche alcune sfide attuali come la questione della « fuga di cervelli », che sta causando preoccupazioni in molti paesi in via di sviluppo. Il nuovo strumento dell’OIL richiede la creazione di meccanismi internazionali che dovrebbero ridurre l’impatto negativo sui paesi in via di sviluppo dovuto alla perdita di lavoratori qualificati.

Inoltre, il Comitato per le risorse umane ha dovuto fronteggiare il problema difficile dei paesi poveri indebitati, con il risultato che la nuova Raccomandazione richiede un approccio innovativo per erogare risorse addizionali a favore dell’educazione e della formazione continua in questi paesi.

Industria della pesca

I delegati hanno compiuto un passo importante in direzione della sicurezza sul lavoro e delle condizioni di lavoro dei 35 milioni di lavoratori impiegati nel settore mondiale della pesca, uno dei più a rischio al mondo. Il Comitato dell’OIL sul lavoro nel settore della pesca ha concluso una prima discussione mirata a stabilire nuovi strumenti giuridici mondiali tramite la revisione delle norme dell’OIL (cinque convenzioni e due raccomandazioni) adottate tra il 1920 e il 1966.

Se verranno adottate in seguito a nuove discussioni l’anno prossimo, le nuove norme terrebbero conto dei cambiamenti sopraggiunti nel settore della pesca nel corso degli ultimi vent’anni. Questo progetto di nuove norme del lavoro estenderebbe l’applicazione delle norme del lavoro dell’OIL ad oltre il 90 percento dei lavoratori del settore mondiale della pesca. Attualmente, le convenzioni esistenti si applicano soltanto al 10 percento di questi lavoratori.

Le nuove norme si dovrebbero applicare generalmente ai lavoratori del settore della pesca ivi compresi i lavoratori in proprio e quelli che vengono rimunerati in funzione di quanto hanno pescato ; esse comporterebbero una flessibilità sufficiente a garantire la loro ampia ratifica e applicazione ; esse implicherebbero nuove disposizioni sulla sicurezza e la salute per ridurre l’alto tasso di incidenti spesso mortali riportati da precedenti rapporti dell’OIL.

Applicazione delle norme

Il Comitato sull’applicazione delle norme ha discusso su diversi argomenti. In linea con gli sforzi per porre fine all’uso del lavoro forzato in Myanmar, il Comitato ha tenuto una nuova seduta speciale sull’applicazione, in questo paese, della Convenzione (n. 29) sul lavoro forzato, 1930. Si trattava della quarta seduta speciale a seguito di misure adottate secondo i termini dell’articolo 33 della Costituzione dell’OIL.

Il Comitato ha esaminato gli eventi svoltisi in Myanmar dopo la sua ultima seduta del dicembre 2003. Si è registrato con « forte preoccupazione » come le tre principali raccomandazioni della Commissione d’inchiesta del 1998 non siano tuttora state applicate e come, nonostante le garanzie del governo sulle sue buone intenzioni, il lavoro forzato continui ad essere esercitato in diverse regioni del paese.

Il Comitato ha espresso viva preoccupazione relativamente al fatto che tre persone sono state accusate di alto tradimento in base a contatti con l’OIL e si è appellato per la loro liberazione. Contemporaneamente, il Comitato ha salutato favorevolmente la continua collaborazione del governo con il liaison officer dell’OIL nel paese, nonostante i risultati concreti siano tuttora limitati. In particolare, il Comitato ha sottolineato la necessità di adottare misure giuridiche per proteggere da ostacoli, intimidazioni o azioni giudiziarie i cittadini intesi a rivolgersi all’OIL per segnalare pratiche di lavoro forzato.

Oltre a questa seduta speciale, il Comitato ha esaminato 24 altri casi individuali concernenti la libertà di associazione, il lavoro forzato, la discriminazione, il lavoro minorile, la politica dell’occupazione, l’ispezione del lavoro, i salari, la protezione della maternità e dei lavoratori con responsabilità familiari — coprendo l’intero campo degli argomenti trattati dalle norme del lavoro dell’OIL.

Il monitoraggio generale del Comitato di esperti, discusso quest’anno dal Comitato della Conferenza, trattava della politica dell’occupazione e del contributo delle norme dell’OIL sulle risorse umane e sulle piccole e medie imprese (PMI) per il conseguimento di una piena occupazione produttiva e liberamente scelta. Il Comitato ha convenuto che la creazione di occupazione doveva rimanere un aspetto centrale delle politiche dei governi, che il lavoro doveva essere un lavoro dignitoso e che lo sviluppo delle risorse umane e le PMI rappresentano un contributo effettivo per la creazione di posti di lavoro dignitosi.

Infine, il Comitato ha esaminato i rapporto del Gruppo misto ILO/UNESCO di esperti sull’applicazione delle raccomandazioni sul personale insegnante.

Questioni varie

Nel corso di una seduta speciale, i delegati hanno tenuto una discussione approfondita sulla libertà di associazione a il diritto di contrattazione collettiva in base al rapporto globale di quest’anno intitolato Organizing for social justice. Questo rapporto dell’OIL dimostra che nonostante continue minacce contro il lavoratori e gli imprenditori che vogliono organizzarsi, l’immagine mondiale del rispetto dei diritti fondamentali nel lavoro sta piuttosto migliorando. Delle proposte concrete per un piano di azione per la promozione della libertà di associazione sono state formulate e verranno prese in esame dal Consiglio di amministrazione a novembre.

Sul lavoro minorile, la Conferenza ha celebrato la terza Giornata mondiale contro il lavoro minorile l’11 giugno, con una tavola rotonda sul lavoro minorile domestico. Secondo un nuovo rapporto dell’OIL presentato in questa occasione, il lavoro minorile domestico è un fenomeno mondiale diffuso e in aumento del quale sono prigionieri oltre 10 milioni di minori — soprattutto ragazze — in forme occulte di sfruttamento che comportano spesso abusi, rischi per la salute e violenza.

Nel quadro dello sforzo dell’OIL per aggiornare la legislazione internazionale del lavoro, la Conferenza ha inoltre deciso di ritirare 16 raccomandazioni internazionali del lavoro adottate tra il 1919 e il 1953. Si considera obsoleta una convenzione o una raccomandazione dell’OIL quando viene meno la sua pertinenza o quando non contribuisce più utilmente a proseguire gli obiettivi dell’Organizzazione.

La Conferenza annuale dell’OIL ha visto la partecipazione di oltre 3 000 delegati, fra i quali capi di Stato, ministri del lavoro e responsabili di organizzazioni di lavoratori e di imprenditori provenienti dalla maggior parte dei 177 Stati membri. Ogni Stato membro ha il diritto di mandare quattro delegati alla Conferenza : due in rappresentanza del governo, uno dei sindacati e uno degli imprenditori, ognuno avendo diritto di esprimersi e di votare in maniera indipendente.
Il ruolo della Conferenza internazionale del Lavoro è di adottare delle norme internazionali del lavoro e di controllarne l’applicazione, di determinare il budget dell’Organizzazione e di eleggere i membri del Consiglio di amministrazione. Dal 1919, la Conferenza è sempre stata uno dei principali forum internazionali di dibattiti su questioni sociali e di lavoro di risonanza mondiale.