Nuovo programma dell’ILO per contrastare la discriminazionee promuovere l’integrazione dei lavoratori migranti in Europa

L’ILO, con il supporto della Unione Europea, dà il via oggi ad un nuovo programma per contrastare la discriminazione nelle assunzioni che, in alcuni paesi della UE, colpisce fino ad un terzo dei lavoratori migranti.

Comunicato stampa | 1 ottobre 2004

GINEVRA (notizie dall’ILO) — L’Ufficio internazionale del Lavoro (ILO), con il supporto della Unione Europea, dà il via oggi ad un nuovo programma per contrastare la discriminazione nelle assunzioni che, in alcuni paesi della UE, colpisce fino ad un terzo dei lavoratori migranti.

Il nuovo progetto intende inoltre aiutare i lavoratori migranti — circa 27,5 milioni nella UE — ad integrarsi nelle società in cui lavorano.

Il progetto « Promuovere l’uguaglianza nella diversità : integrazione in Europa » è realizzato con la collaborazione dei costituenti tripartiti dell’ILO e finanziato dall’Unione Europea. Il progetto vuole affrontare le sfide poste dalla discriminazione e dall’insufficiente integrazione dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.

Secondo le stime dell’ILO, se non verranno adottate misure correttive per contrastare la riduzione della forza lavoro in Europa, alimentata dalla tendenza demografica negativa, la conseguenza sarà una riduzione del PIL pro capite al 78 percento rispetto alle aspettative previste per il 2050.

L’ILO stima che, dei 175 milioni di migranti nel mondo, 56 milioni vivono in Europa. Di questi ultimi, 27,5 milioni sono economicamente attivi nei paesi europei e rappresentano il 4 percento della forza lavoro della regione. La percentuale di stranieri nella forza lavoro è più alta in alcuni paesi e raggiunge anche il 25 percento in Lussemburgo o in Svizzera.

Secondo Patrick Taran, del Programma internazionale sulle migrazioni dell’ILO e coordinatore del nuovo progetto, « Nei paesi europei in cui l’ILO ha già realizzato la ricerca su questo argomento, è stato riscontrato frequentemente un tasso netto di discriminazione dei lavoratori migranti pari al 35 percento ».

« I dati disponibili dimostrano che i nuovi arrivati, oltre a ridurre l’età media della popolazione, stimolano la crescita senza inflazione. Nonostante ciò, la percezione negativa nei confronti dell’immigrazione nei paesi di destinazione deriva dalla preoccupazione delle sue presunte conseguenze su occupazione, livello dei redditi e sicurezza sociale ».

Questa percezione negativa « può provocare instabilità nelle società di accoglienza », commenta Patrick Taran e aggiunge « La discriminazione e l’esclusione sociale riducono seriamente la produttività, favoriscono il conflitto sociale e rafforzano la ghettizzazione di gruppi significativi della popolazione ».

Il nuovo progetto dell’ILO vuole sostenere l’impegno delle comunità nei paesi membri della UE nel contrastare la discriminazione contro i migranti e nel facilitare la loro integrazione attraverso la diffusione di buone pratiche, l’identificazione di indicatori di integrazione, lo sviluppo di strumenti di valutazione e la creazione di una rete delle parti sociali.

Uno dei primi compiti del progetto, lanciato oggi e che avrà una durata di 18 mesi, sarà la realizzazione di una banca dati contenente « esperienze riuscite » in materia di integrazione dei migranti in Europa. L’ILO ha già raccolto le informazioni di circa 100 esperienze di questo tipo che possono ispirare altre iniziative volte a promuovere l’integrazione dei migranti nel mondo del lavoro. L’obiettivo è rendere disponibili su un sito Internet interattivo circa 300 esempi.

L’ILO fornirà inoltre la tipologia di 45 misure per contrastare la discriminazione e per favorire l’integrazione.

I destinatari del progetto sono le imprese, le organizzazioni di imprenditori, i sindacati, le autorità pubbliche, la società civile, le istituzioni accademiche, i media, le associazioni di migranti e le minoranze.

Nella Comunicazione su immigrazione, integrazione e occupazione del giugno 2003, la Commissione Europea ha parlato dell’integrazione nel mercato del lavoro come un elemento fondamentale per la politica della UE in questo settore. Le direttive europee in materia di occupazione chiedono ora agli Stati membri l’applicazione delle misure e la definizione degli obiettivi che consentano l’integrazione dei lavoratori migranti nel mercato del lavoro, che riducano il divario della disoccupazione con i nazionali e che affrontino più efficacemente la conversione del lavoro sommerso in occupazione regolare.

L’ILO, impegnata sulla questione della migrazione per lavoro fin dalla sua creazione nel 1919, ha adottato quest’anno, nel corso della 92a Conferenza internazionale del Lavoro, un nuovo piano d’azione inteso a garantire che i lavoratori migranti siano tutelati dalle norme internazionali del lavoro, da quelle nazionali e da quelle sulla protezione sociale vigenti.

Il piano d’azione adottato dai delegati dei governi, degli imprenditori e dei lavoratori alla Conferenza dell’ILO chiede lo sviluppo di un quadro multilaterale non vincolante relativo ad un approccio alla migrazione per lavoro basato sui diritti nonché la realizzazione di un dialogo ILO sulla migrazione in partenariato con le organizzazioni internazionali e multilaterali.

I partner del progetto « Promuovere l’uguaglianza nella diversità : integrazione in Europa » sono :

  • Centre for Social Innovation, Austria ;
  • Churches Commission for Migrants in Europe (CCME), Bruxelles ;
  • Europa-Kontact, Berlino ;
  • International and European Forum on Migration Research (FIERI), Torino ;
  • Irish Business and Employers Confederation (IBEC) ;
  • Irish Congress of Trade Unions (ICTU).

Il Programma internazionale sulle migrazioni dell’ILO garantisce il coordinamento generale e la gestione del progetto nonché il supporto tecnico necessario.