Si conclude la 93ª Conferenza annuale dell’ILO. I delegati aprono la strada ad un’azione urgente su questioni chiave del lavoro

Si è conclusa giovedì la 93ª Conferenza annuale dell’ILO alla quale hanno partecipato oltre 3 000 rappresentanti di governi, organizzazioni imprenditoriali e sindacati che hanno discusso della necessità urgente di eliminare il lavoro forzato, della creazione di posti di lavoro per i giovani lavoratori, del miglioramento della sicurezza sul lavoro e della crisi globale dell’occupazione, così come è stata definita dal Direttore generale dell’ILO, Juan Somavia.

Comunicato stampa | 16 giugno 2005

GINEVRA (Notizie dall’ILO) — Si è conclusa giovedì la 93ª Conferenza annuale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) alla quale hanno partecipato oltre 3 000 rappresentanti di governi, organizzazioni imprenditoriali e sindacati che hanno discusso della necessità urgente di eliminare il lavoro forzato, della creazione di posti di lavoro per i giovani lavoratori, del miglioramento della sicurezza sul lavoro e della crisi globale dell’occupazione, così come è stata definita dal Direttore generale dell’ILO, Juan Somavia.

« Di fronte ad una crisi globale dell’occupazione, caratterizzata da una crescita del PIL di migliaia di miliardi e da un aumento modesto di posti di lavoro, abbiamo bisogno di tante idee per orientare le nostre azioni future ». È quanto ha dichiarato Juan Somavia nel suo discorso di chiusura della Conferenza. « Sono in gioco la credibilità della democrazia e l’esistenza dei mercati aperti. Questa Conferenza ha raccolto la sfida funzionando come un laboratorio di idee nel tentativo di rendere il lavoro dignitoso un obiettivo globale ».

L’appuntamento annuale dei 178 Stati membri dell’ILO ha affrontato anche la questione dei lavoratori nei territori arabi occupati, la situazione delle norme del lavoro in Belarus, in Colombia e in altri paesi e ha fatto il punto sugli sforzi fatti per abolire il lavoro forzato in Myanmar. I rappresentanti hanno inoltre discusso di orario lavorativo e di come conciliare il bisogno di maggiore flessibilità con la sicurezza, la salute e la vita familiare dei lavoratori.

In assenza del quorum necessario per il voto di un progetto di Convenzione sul lavoro nel settore della pesca, la Conferenza ha chiesto al Consiglio di amministrazione di portare la questione all’ordine del giorno della Conferenza del 2007 e che il rapporto su questo tema presentato in assemblea plenaria sia oggetto di un esame ulteriore.

Nel corso della Conferenza, due autorevoli oratori hanno insistito sulla necessità di affrontare i problemi posti dalla globalizzazione e dal lavoro dignitoso. Il Presidente della repubblica algerina democratica e popolare nonché attuale Presidente della Lega Araba, Abdelaziz Bouteflika aveva lanciato un appello per una nuova dimensione sociale della globalizzazione durante il Vertice del Millennio, settembre 2000. Il Presidente della Repubblica federale della Nigeria e attuale Presidente dell’Unione Africana, Olusegun Obasanjo ha invitato tutti i partner impegnati nello sviluppo dell’Africa ad unirsi per fare dell’agenda del lavoro dignitoso dell’ILO un obiettivo universale.

La Conferenza è stata presieduta da Basim Khalil Alsalim, Ministro del Lavoro del Regno Hascemita di Giordania. La Conferenza ha eletto come vicepresidenti il canadese Andrew J. Finlay (imprenditori), la messicana Hilda Anderson (lavoratori) e Galo Chiriboga Zambrano (governi), Ministro del Lavoro e dell’Occupazione dell’Ecuador.

La 93ª Conferenza Internazionale del Lavoro ha adottato un programma e un budget di 594,31 milioni di dollari per il biennio 2006-2007, dal quale risulta un leggero aumento dell’1,1 % per investimenti istituzionali e spese straordinarie.

Il nuovo programma e budget si concentra sul lavoro dignitoso come obiettivo universale la cui realizzazione richiede un’azione al livello locale, nazionale, regionale e internazionale. e include anche dei Programmi nazionali sul lavoro dignitoso. Il programma 2006-2007 rafforza e approfondisce i quattro obiettivi strategici dell’ILO : promuovere principi e diritti fondamentali nel lavoro ; creare maggiori opportunità di lavoro dignitoso e di profitto per donne e uomini ; migliorare e ampliare la copertura della protezione sociale per tutti ; rafforzare il tripartitismo e il dialogo sociale. Propone inoltre iniziative a favore del lavoro dignitoso per i giovani, della responsabilità sociale d’impresa, delle zone franche di esportazione e dell’economia informale.

La Conferenza ha designato i nuovi rappresentanti dei governi, degli imprenditori e dei lavoratori presso il Consiglio di amministrazione.

La Conferenza ha celebrato la quarta Giornata mondiale contro il lavoro minorile lanciando un appello per l’eliminazione, entro 5 o 10 anni, del lavoro minorile in uno dei settori più pericolosi al mondo, le piccole miniere e le cave. Questo "appello all’azione" vuole portare alla liberazione di oltre un milione di bambini tra i 5 e i 17 anni nel mondo che lavorano nelle miniere e cave di piccole dimensioni.

Altre questioni

Di fronte ai livelli record di disoccupazione tra i giovani registrati negli ultimi anni, i delegati di oltre 100 paesi hanno discusso le diverse strategie per arrivare ad un lavoro dignitoso per i giovani e il ruolo della comunità internazionale per portare avanti l’agenda sull’occupazione giovanile. Nel suo rapporto finale, la Commissione sull’occupazione giovanile della Conferenza ha concluso che il piano d’azione dell’ILO per la promozione dell’occupazione dei giovani dovrebbe essere concreto e basato sull’acquisizione di conoscenze, sulla promozione e la difesa dei diritti dei giovani lavoratori in conformità alle norme internazionali del lavoro e sull’assistenza tecnica.

I delegati hanno riconosciuto che le opportunità di lavoro dignitoso per i giovani dovrebbero aumentare in modo sostanziale, in particolare nei paesi in via di sviluppo dove vive l’85 % dei giovani nel mondo su un totale di un miliardo. La Commissione ha inoltre incoraggiato l’ILO a perseguire il suo ruolo di organizzazione leader nel Youth Employment Network (YEN), lanciato dal Segretario Generale dell’ONU, e a estendere lo YEN ad altri paesi, sia sviluppati che in via di sviluppo.

La Commissione sulla salute e la sicurezza sul lavoro ha discusso della possibilità di elaborare un quadro promozionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro e, secondo i delegati, questo quadro dovrebbero assumere la forma di una convenzione completata da una raccomandazione.

Secondo la Commissione questi strumenti contribuirebbero a porre la questione della salute e sicurezza sul lavoro al primo posto delle agende nazionali, a creare ambienti di lavoro più sani e più salubri basati sul principio della prevenzione tramite un approccio sistematico alla gestione, a sviluppare e a migliorare i programmi nazionali di salute e sicurezza.

La Commissione sull’applicazione delle norme ha affrontato la situazione di vari paesi.

Nel quadro degli sforzi dell’ILO per porre fine al lavoro forzato in Myanmar, la Commissione ha tenuto una sessione speciale sull’applicazione da parte di Myanmar della Convenzione (n. 29) sul lavoro forzato, 1930, in seguito alle misure adottate in virtù dell’Articolo 33 della Costituzione dell’ILO. Era la quinta sessione speciale su questo caso.

Dopo aver fatto notare che la presenza del lavoro forzato nel paese non è cambiata in modo significativo, continuando nelle sue forme peggiori, la Commissione ha espresso viva preoccupazione per la presunta intenzione del governo di perseguire chi, secondo il governo, presenta false denunce di lavoro forzato e per le apparenti misure di intimidazione nei confronti di chi sporge denuncia. Altre questioni importanti richiedono una risposta urgente come le denuncie di casi gravi di lavoro forzato, le limitazioni alla libertà di movimento del funzionario di collegamento dell’ILO e la questione del rilascio di visti per rafforzare la presenza dell’ILO in Myanmar.

Secondo la Commissione l’atteggiamento "aspettiamo e vediamo" adottato dalla maggioranza dei membri dal 2001 non può continuare. I membri tripartiti sono invitati a riconsiderare urgentemente le loro relazioni con il Myanmar, ivi compreso l’investimento estero diretto e la presenza di imprese statali o militari, e a presentare un rapporto in merito prima del Consiglio di amministrazione dell’ILO del prossimo novembre. A seconda dell’evoluzione della situazione in Myanmar, il Consiglio di amministrazione potrebbe adottare nuove misure.

La Commissione sull’applicazione delle norme ha presentato in un paragrafo speciale le sue conclusioni sul Myanmar per la continua inadempienza nell’applicazione della Convenzione n. 29. Inoltre, la Commissione ha stabilito che - dato che la persistenza del lavoro forzato è legata alla quasi totale inesistenza di libertà sindacale - le attività del funzionario di collegamento dell’ILO dovrebbero includere l’assistenza al governo affinché questo rispetti interamente gli obblighi derivanti dalla convenzione n. 87.

Per quanto riguarda il rispetto della libertà di associazione in Belarus, la Commissione ha rilevato che nessuna misura concreta e tangibile è stata adottata dal governo per conformarsi alle raccomandazioni della Commissione d’inchiesta dell’ILO. Poiché i contenuti del piano d’azione sulla libertà di associazione previsto del governo sono totalmente sconosciuti, la Commissione ha chiesto l’invio di una missione dell’ILO in Belarus per assistere le autorità e valutare le misure adottate per conformarsi alle raccomandazioni della Commissione d’inchiesta.

Oltre a questa sessione speciale, il Comitato ha esaminato altri 25 casi individuali relativi a : libertà di associazione, lavoro forzato, discriminazione, lavoro minorile, politiche dell’occupazione, ispezioni del lavoro e salari.

Lo studio globale discusso quest’anno dalla Commissione della Conferenza riguardava l’orario di lavoro. La Commissione ha concluso che le norme internazionali del lavoro che limitano l’orario di lavoro sono necessarie per favorire una concorrenza leale tra paesi in un mondo globalizzato. Tuttavia, la discussione dello studio ha evidenziato che le convenzioni dell’ILO n. 1 e n. 30 non riflettono più la realtà del mondo moderno in materia di regolazione dell’orario lavorativo e vengono percepite come norme troppo rigide da un numero crescente di paesi.

I delegati hanno sottolineato la necessità di raggiungere un equilibrio tra flessibilità da un lato e protezione della sicurezza, della salute e della vita familiare dei lavoratori dall’altro. Le discussioni hanno altresì messo in luce l’importanza dei dispositivi di controllo, della contrattazione collettiva e del dialogo sociale. L’ILO presenterà un documento al Consiglio di amministrazione per sintetizzare il dibattito e lasciare ai costituenti tripartiti la decisione su eventuali azioni future.

Durante una sessione speciale dell’assemblea plenaria della Conferenza, i delegati hanno tenuto una discussione approfondita sulla situazione di oltre 12 milioni di persone nel mondo intrappolate nel lavoro forzato e fra le quali si contano oltre 2,4 milioni di vittime della tratta di esseri umani. L’assemblea ha fermamente condannato il lavoro forzato come violazione della dignità umana ed ha espresso sostegno all’appello del Direttore generale a favore di un’alleanza globale contro un problema globale.

Questa discussione era basata su un rapporto globale preparato nel quadro delle attività di follow-up alla Dichiarazione sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro del 1998. Rispetto della legge, campagne di sensibilizzazione, rafforzamento della posizione dei governi e delle parti sociali, reintegrazione delle vittime, alleanze locali e internazionali, programmi di cooperazione tecnica sostenibili sono condizioni altrettante indispensabili all’eliminazione del lavoro forzato nel mondo.Il Consiglio di amministrazione dell’ILO elaborerà un piano di azione contro il lavoro forzato a partire dal rapporto e dai dibattiti della Conferenza sull’argomento.

La Conferenza annuale dell’ILO ha riunito oltre 3 000 delegati fra i quali capi di Stato, ministri del lavoro e responsabili di organizzazioni di lavoratori e di imprenditori provenienti dalla maggior parte dei 178 Stati membri dell’Organizzazione. Ogni Stato membro ha diritto di inviare 4 delegati alla Conferenza : due per il governo, uno per i lavoratori e uno per gli imprenditori. Ogni delegato ha diritto alla parola e al voto in modo indipendente.
Il ruolo della Conferenza internazionale del Lavoro è di adottare le norme internazionali del lavoro e di controllare che vengano rispettate, di approvare il budget dell’Organizzazione e di eleggere i membri del Consiglio di amministrazione. Dal 1919 la Conferenza costituisce un importante forum internazionale per discutere delle questioni sociali e di lavoro di interesse mondiale.