Si conclude la 95ª Conferenza annuale dell’ILO

La 95ª Conferenza dell’ILO ha concluso il suo lavoro dopo intensi dibattiti centrati sui profondi cambiamenti che investono le strutture del mondo del lavoro e sull’importanza di promuovere il lavoro dignitoso nel XXI secolo.

Comunicato stampa | 16 giugno 2006

GINEVRA (Notizie dall’ILO) – La 95ª Conferenza dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha concluso il suo lavoro dopo intensi dibattiti centrati sui profondi cambiamenti che investono le strutture del mondo del lavoro e sull’importanza di promuovere il lavoro dignitoso nel XXI secolo.

Nel suo discorso di conclusione, il Direttore Generale dell’ILO Juan Somavia ha dichiarato che la Conferenza ha « fissato delle norme per il XXI secolo utili e applicabili in tutti i paesi, indipendentemente dal loro livello di sviluppo », sottolineando « l’importanza del ruolo dell’ILO nel processo di rinnovo del sistema multilaterale internazionale in quanto “istituzione del lavoro dignitoso” ».

Secondo Juan Somavia, il dibattito alla Conferenza sul nuovo rapporto dell’ILO intitolato Changing the patterns in the world of work (« Cambiare le regole nel mondo del lavoro ») ha prodotto « contributi estremamente interessanti » utili per delineare il futuro lavoro dell’ILO.

La Conferenza, che annualmente riunisce circa 4 000 rappresentanti di governi, lavoratori e imprenditori degli Stati membri dell’ILO, ha avuto come ospiti d’onore la Sig.ra Ellen Johnson Sirleaf, Presidente della Liberia, che ha lanciato un appello a favore della pace e dello sviluppo nel suo paese, e il Sig. Oscar Arias Sanchez, Presidente del Costa Rica, che ha sottolineato l’urgenza di misure concrete per una globalizzazione più equa.

La Conferenza è stata presieduta dal Sig. Cestmir Sajda, Vice Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali della Repubblica Ceca. I Vice Presidenti della Conferenza sono stati la Sig.ra Aicha Abdel Hady (governi), Ministro per la Manopodera e le Migrazioni dell’Egitto, il Sig. Jorge de Regil (imprenditori) del Messico e il Sig. N. M. Adyanthaya (lavoratori) dell’India.

La Conferenza inoltre, ha preso in esame il problema del lavoro forzato in Myanmar e del rispetto dei diritti sul lavoro in diversi paesi. I 178 Stati membri dell’ILO hanno descritto la situazione in Myanmar come una situazioni « di gravità senza precedenti, inaccettabile per l’ILO ».

Nuove misure per il mondo del lavoro

I delegati hanno adottato nuove norme e misure riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro. Sono state approvate a stragrande maggioranza la nuova Convenzione sulla salute e la sicurezza sul lavoro e la Raccomandazione allegata riguardante lo sviluppo di una « cultura della prevenzione » attraverso programmi nazionali di salute e sicurezza sul lavoro.

È stata inoltre adottata da una larga maggioranza di rappresentanti una Raccomandazione sulla relazione di lavoro. La nuova norma propone agli Stati membri di adottare, in consultazione con lavoratori e datori di lavoro, delle politiche nazionali per stabilire efficacemente l’esistenza di una relazione di lavoro, determinare la distinzione fra lavoratori dipendenti e indipendenti, combattere le relazioni di lavoro fittizie e garantire norme applicabili a tutte le forme di accordi contrattuali.

Nel corso della discussione sulla situazione del lavoro forzato in Myanmar, la Conferenza ha notato che non ci potrà essere nessun progresso senza l’effettivo impegno del governo. La Conferenza ha definito due aree che richiedono un’azione « tangibile e verificabile » da parte del Myanmar. Si tratta in primo luogo del rilascio di tutte le persone arrestate per aver avuto contatti con l’ILO e della cessazione delle azioni giudiziarie attualmente in corso nei confronti di queste persone entro la fine di luglio. In secondo luogo, la conclusione entro la fine di ottobre di un accordo tra Myanmar e ILO per gestire in modo credibile le denunce relative al lavoro forzato garantendo al contempo la necessaria protezione di coloro che presentano una denuncia.

La sessione di novembre del Consiglio di amministrazione dell’ILO valuterà quindi se sono stati adottati provvedimenti idonei e si avvalerà della possibilità di decidere su ulteriori azioni da intraprendere. Durante la Conferenza, il Myanmar ha espresso la volontà di cooperare con l’ILO e ha messo fine alla detenzione di Su Su Nwe. La liberazione dell’attivista dei diritti umani era stata ripetutamente richiesta dall’ILO in seguito al suo arresto avvenuto lo scorso anno, dopo che aveva vinto la causa per ricorso al lavoro forzato da lei intentata contro dei funzionari del governo.

Le discussioni del Comitato sull’applicazione delle norme hanno affrontato diversi argomenti particolarmente complessi. Una sessione speciale è stata dedicata all’applicazione della Convenzione (n. 29) sul lavoro forzato, 1930, dal Myanmar, in seguito alle misure adottate in virtù dell’articolo 33 della Costituzione dell’ILO.

Il Comitato ha preso nota della comunicazione trasmessa dall’ambasciatore del Myanmar secondo la quale il suo governo concede, su base sperimentale, un moratorio di sei mesi per le cause contro coloro che hanno presentato una denuncia. Durante questo periodo, le denunce per lavoro forzato verranno gestite dal Direttore generale del Ministero del lavoro del Myanmar insieme al Liaison Officer dell’ILO.

Le conclusioni del Comitato sottolineano l’aspetto apparentemente positivo di una misura che tuttavia interviene tardivamente e la cui portata rimane limitata. Alle parole devono seguire al più presto i fatti: occorre in particolare prosciogliere le persone che tuttora sono state processate ed interrompere i processi in corso. Tale azione riveste un’importanza speciale nel momento in cui la Conferenza deve determinare i nuovi provvedimenti da adottare da parte dell’ILO e di altre organizzazioni. Le autorità nazionali dovrebbero iniziare immediatamente le discussioni con l’ILO al fine di stabilire un meccanismo credibile per gestire le denunce per lavoro forzato.

L’assemblea plenaria della Conferenza ha preso atto delle conclusioni a cui è giunto il Comitato al fine di formulare le proprie osservazioni sull’azione futura dell’ILO volta a portare il governo del Myanmar al rispetto delle convenzioni.

Il Comitato ha inoltre esaminato altri 25 casi individuali su libertà di associazione, lavoro forzato, discriminazione, lavoro minorile, politiche dell’occupazione, ispezione del lavoro, salari, ecc., tutti argomenti trattati nelle norme del lavoro dell’ILO. Il Comitato ha espresso la sua preoccupazione sulla situazione della libertà di associazione in Bangladesh (Convenzione n. 98) e Belarus (Convenzioni n. 87 e n. 98). Nel caso del Belarus, il Comitato ha espresso la sua grande preoccupazione di fronte alle troppe incongruenze tra legislazione nazionale, convenzioni ratificate e prassi effettiva. Nuovi provvedimenti verranno adottati dal Consiglio di amministrazione di novembre.

Il Comitato ha potuto registrare l’accordo storico siglato per il suo tramite da governo, imprenditori e lavoratori della Colombia. I costituenti tripartiti concordano sulla presenza permanente dell’ILO nel paese al fine di fornire assistenza tecnica nel quadro del Programma nazionale per il lavoro dignitoso. L’accordo include altresì la promozione e la difesa dei diritti fondamentali dei lavoratori, in particolare il diritto alla vita, alla libertà di associazione e di espressione nonché di contrattazione collettiva e di libera impresa per gli imprenditori.

Quest’anno, il Comitato della Conferenza ha monitorato la pratica degli Stati membri riguardo all’ispezione del lavoro. Il Comitato ha sottolineato l’importanza capitale dell’ispezione del lavoro per garantire la protezione dei lavoratori e l’applicazione a livello nazionale della legislazione del lavoro.

Cooperazione tecnica

I delegati hanno esaminato il programma di cooperazione tecnica dell’ILO prendendo in considerazione i cambiamenti significativi che si sono verificati nell’approccio e nelle modalità dei programmi e delle attività dell’ILO dall’ultima volta che la questione è stata discussa durante la Conferenza del 1999, compresi i Programmi regionali sul lavoro dignitoso e le collaborazioni in seno al sistema delle Nazioni Unite o con altre organizzazioni. È stata inoltre sottolineata l’importanza di rafforzare la partecipazione dei costituenti tripartiti dell’ ILO nella cooperazione tecnica.

La Commissione ha preso in esame tutti gli aspetti della cooperazione tecnica, nella convinzione che « la piena occupazione produttiva ed il lavoro dignitoso sono determinanti per lo sviluppo e sono quindi una priorità per la cooperazione internazionale ». Il lavoro della Commissione sarà il punto di partenza del prossimo dibattito di alto livello del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), il quale ha scelto come tema specifico di quest’anno il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile.

La Conferenza annuale dell’ILO ha riunito oltre 4 000 delegati fra i quali capi di Stato, ministri del lavoro e responsabili di organizzazioni di lavoratori e di imprenditori provenienti dalla maggior parte dei 178 Stati membri dell’Organizzazione. Ogni Stato membro ha diritto di inviare 4 rappresentanti alla Conferenza : due per il governo, uno per i lavoratori e uno per gli imprenditori. Ogni rappresentante ha diritto di parola e di voto in modo indipendente.
Il ruolo della Conferenza internazionale del Lavoro è di adottare le norme internazionali del lavoro e di controllare che vengano rispettate, di approvare il budget dell’Organizzazione e di eleggere i membri del Consiglio di amministrazione. Dal 1919 la Conferenza costituisce un importante forum internazionale per discutere delle questioni sociali e di lavoro di interesse mondiale.