Delle politiche giuste ed eque sono fondamentali per una ripresa economica sostenibile

Secondo un nuovo studio dell'Istituto Internazionale di Studi Sociali dell'ILO, crescita ed equità possono andare di pari passo se si mette in atto una giusta combinazione di politiche.

Comunicato stampa | 21 marzo 2011

Secondo un nuovo studio dell'Istituto Internazionale di Studi Sociali dell'ILO, crescita ed equità possono andare di pari passo se si mette in atto una giusta combinazione di politiche. Più precisamente, le misure volte al rafforzamento dell'equità sarebbero in grado di generare crescita economica, contrariamente al tradizionale assunto per cui l'equità sociale comporta un costo in termini di riduzione della crescita.

Nel nuovo rapporto di sintesi intitolato Making recovery sustainable: Lessons from country innovations, il centro di ricerca dell'ILO afferma che, in un momento in cui i policy makers cercano di uscire dalla peggiore crisi economica degli ultimi sessant'anni e di ridurre il rischio di disordini sociali legati allo status quo, considerare “le politiche economiche, occupazionali e sociali” in modo integrato permetterebbe di raggiungere “risultati complessivamente migliori”.

Il rapporto si basa principalmente sui risultati emersi da una serie di nuovi “Studi sulla crescita e l'equità” elaborati dall'Istituto e presentati il 21 marzo al Consiglio di amministrazione dell'ILO. Congiuntamente al rapporto sono stati pubblicati tre studi specifici su Brasile, Germania e Indonesia. Prossimamente saranno pubblicati ulteriori studi per paese, fra cui quelli relativi a Spagna e Tunisia.

Lo studio evidenzia l'efficienza dei progetti incentrati sull'occupazione che creano maggiori e migliori posti di lavoro e accrescono la produttività di lungo periodo. In particolare, come si legge nel testo, “ridurre i divari di qualità che attualmente caratterizzano il mercato del lavoro non sarà solo utile a raggiungere obiettivi di equità ma, sfruttando la giusta combinazione di politiche, permetterà anche di incrementare la produttività e la resistenza agli shock economici futuri. Queste misure comprendono un sistema di protezione dell'occupazione ben strutturato, un regime fiscale favorevole al lavoro e delle procedure amministrative più snelle per i lavoratori autonomi”.

Inoltre, lo studio afferma che le misure di protezione sociale, se ben concepite, “aiutano a stimolare e sostenere i redditi dei soggetti più vulnerabili, e possono generare ampi effetti moltiplicativi che coinvolgono anche altri gruppi, stimolando la creazione di posti di lavoro e la produzione di reddito a livello aggregato”.

“I recenti avvenimenti occorsi in Medio Oriente e Nord Africa hanno evidenziato la centralità dell'occupazione e di un'equa distribuzione del reddito per garantire la coesione sociale, che è essa stessa un elemento chiave per far sì che la crescita sia sostenibile”, ha dichiarato Raymond Torres, Direttore dell'Istituto Internazionale di Studi Sociali dell'ILO. “La questione di certo deve essere presa in considerazione con urgenza, specialmente dal momento in cui le tendenze al rialzo dei prezzi alimentari hanno cominciato ad acuire le disuguaglianze di reddito in molte parti del mondo”.

“La recente esperienza della crisi globale ci insegna che le politiche incentrate sull'occupazione per essere efficaci non hanno bisogno di essere eccessivamente costose. Le manovre fiscali di stimolo attuate da Brasile ed Indonesia, che hanno avuto risultati molto soddisfacenti, erano tra le più modeste per valore tra i paesi del G20”.

Tra gli “Studi sulla crescita e l'equità” pubblicati, il paperGermany: A job-centred approach” (Germania: un approccio centrato sul lavoro) analizza l'azione politica della Germania in materia.

Dallo studio emerge che anche se la produzione nazionale tedesca ha subito, a seguito della crisi del 2008, uno dei suoi più drammatici crolli, l'occupazione ne ha risentito solo marginalmente. Questo risultato significativo è frutto dell'adozione di politiche incentrate sull'occupazione, basate ad esempio sulla riduzione delle ore di lavoro piuttosto che sui licenziamenti.

L'attuazione di queste politiche è stata possibile per via di una radicata tradizione di dialogo sociale e per la maggiore importanza che la Germania, rispetto ad altri paesi, ha riconosciuto alle misure che garantiscono la stabilità dell'occupazione e che evitano il ricorso a forme di lavoro precario.

Guardando all'immediato futuro, la sfida più imminente che il paese dovrà affrontare sarà assicurare che coloro che sono in cerca di un'occupazione non abbandonino il mercato del lavoro. Sarà necessario impegnarsi ulteriormente per promuovere le prospettive occupazionali degli appartenenti ai gruppi più vulnerabili, rispondendo a delle ragioni sociali e affrontando la sfida legata al costante declino della popolazione in età da lavoro. Inoltre, lo studio riconosce che per assicurare la sostenibilità della ripresa è cruciale che i salari crescano in modo proporzionale rispetto agli incrementi di produttività. Le politiche sociali studiate per favorire l'inclusione sociale sono state la chiave del successo tedesco nel rispondere alla crisi e dovrebbero servire da punto di partenza per tutte le azioni future.