Rapporto mondiale sui salari 2022/23

Rapporto OIL: i salari reali diminuiscono in modo significativo a causa dell’inflazione

Secondo l’ultimo rapporto mondiale dell’OIL sui salari, è necessario attuare strategie ben concepite per contrastare l’aumento della povertà, ridurre le disuguaglianze e prevenire il malcontento sociale.

Comunicato stampa | 2 dicembre 2022

GINEVRA (notizie OIL) — La grave crisi inflazionistica, unitamente al rallentamento della crescita economica a livello globale — innescato in parte dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica globale — sta causando un calo ingente dei salari reali mensili in molti paesi.

Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), la crisi sta riducendo il potere d’acquisto della classe media, con conseguenze particolarmente gravi per le famiglie a basso reddito.

Il Rapporto mondiale sui salari 2022/23: L’impatto dell’inflazione e del COVID-19 sui salari e sul potere d’acquisto stima che, in termini reali, i salari mensili siano scesi dello 0,9 per cento a livello globale nella prima metà del 2022, facendo registrare per la prima volta in questo secolo una decrescita.

Tra le economie avanzate del G20, si stima che nella prima metà del 2022 la crescita dei salari reali sia scesa a meno 2,2 per cento, mentre nei paesi emergenti del G20 i salari reali sono cresciuti dello 0,8 per cento — il 2,6 per cento in meno rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia del COVID-19.

L’inflazione ha un impatto maggiore su lavoratori e lavoratrici a basso reddito

La crisi del costo della vita si aggiunge alle ingenti perdite salariali subite dai lavoratori e dalle loro famiglie durante la crisi del COVID-19, il cui impatto, in molti paesi, è stato maggiore sui gruppi a basso reddito.

Il rapporto mostra che l’impatto dell’inflazione sul costo della vita è maggiore per i lavoratori a basso reddito. Questo gruppo di lavoratori utilizza la maggior parte del reddito disponibile in beni e servizi essenziali, che in genere subiscono aumenti di prezzo maggiori rispetto ai beni non essenziali.

Secondo il rapporto, l’inflazione sta intaccando anche il potere d’acquisto dei salari minimi. Le stime mostrano che, nonostante gli aggiustamenti nominali in atto, l’aumento dell’inflazione sta erodendo in modo repentino il valore reale dei salari minimi in molti paesi per i quali vi era disponibilità di dati.

Misure per salvaguardare il tenore di vita

L’analisi mostra la necessità di adottare strategie integrate per salvaguardare il potere d’acquisto e il tenore di vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

Considerando che nel 90 per cento degli Stati membri dell’OIL sono in vigore sistemi di salari minimi, un adeguamento dei salari minimi potrebbe rappresentare una misura efficace. In aggiunta, il rafforzamento del dialogo sociale tripartito e della contrattazione collettiva possono contribuire a raggiungere adeguamenti salariali durante le crisi.

Il contrasto all’erosione dei salari reali può mitigare l’impatto della crescita economica che, a sua volta, può contribuire a recuperare i livelli di occupazione osservati prima della pandemia”

Rosalia Vazquez-Alvarez, una delle autrici del rapporto
Altre politiche che possono mitigare l’impatto della crisi sul costo della vita sulle famiglie includono misure mirate a gruppi specifici, come l’erogazione di sussidi alle famiglie a basso reddito per supportarle nell’acquisto di beni di prima necessità, o la riduzione dell’imposta sul valore aggiunto su questi beni per ridurre l’onere dell’inflazione sulle famiglie. Ciò contribuirebbe anche a far diminuire l’inflazione.

“Dobbiamo focalizzare l’attenzione sui lavoratori della fascia media e bassa della scala salariale. Il contrasto all’erosione dei salari reali può mitigare l’impatto della crescita economica che, a sua volta, può contribuire a recuperare i livelli di occupazione osservati prima della pandemia. Questo può essere una strategia efficace per ridurre la probabilità o la gravità delle recessioni in tutti i paesi e regioni”, ha dichiarato Rosalia Vazquez-Alvarez, una delle autrici del rapporto.

Differenze regionali

Il rapporto, che include dati regionali e nazionali, mostra che nella prima metà del 2022 l’inflazione è aumentata proporzionalmente più velocemente nei paesi ad alto reddito rispetto a quelli a basso e medio reddito, determinando le seguenti tendenze regionali dei salari reali:
  • Nel Nord America (Canada e Stati Uniti), la crescita media dei salari reali si è azzerata nel 2021 ed è diminuita a meno 3,2 per cento nella prima metà del 2022.
  • In America latina e nei Caraibi, la crescita dei salari reali è diminuita a meno 1,4 per cento nel 2021 e meno 1,7 per cento nella prima metà del 2022.
  • Nell’Unione Europea, dove le misure a tutela del lavoro e i sussidi salariali hanno salvaguardato i livelli occupazionali e salariali durante la pandemia, la crescita dei salari reali è aumentata all’1,3 per cento nel 2021 e diminuita a meno 2,4 per cento nella prima metà del 2022.
  • In Europa orientale, la crescita dei salari reali è rallentata al 4,0 per cento nel 2020 e al 3,3 per cento nel 2021, per poi scendere a meno 3,3 per cento nella prima metà del 2022.
  • In Asia e nel Pacifico, la crescita dei salari reali è aumentata al 3,5 per cento nel 2021 ed è rallentata nella prima metà del 2022 all’1,3 per cento. Se si esclude la Cina dalle stime — considerando il grande peso del paese nella regione — la crescita dei salari reali è aumentata in misura inferiore, dello 0,3 per cento nel 2021 e dello 0,7 per cento nella prima metà del 2022.
  • In Asia centrale e occidentale, la forte crescita dei salari reali si è attestata al 12,4 per cento nel 2021, ma è rallentata al 2,5 per cento nella prima metà del 2022.
  • In Africa, i dati evidenziano un calo della crescita dei salari reali a meno 1,4 per cento nel 2021 e meno 0,5 per cento nella prima metà del 2022.
  • Negli Stati arabi, le tendenze salariali sono incerte, ma le stime indicano una crescita salariale minima che si attesta allo 0,5 per cento nel 2021 e all’1,2 per cento nel 2022.