Convegno « Lavoro dignitoso per il settore domestico », ILO Roma, 18 dicembre 2012

Il 18 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante e a conclusione della settimana di sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico, le organizzazioni sindacali italiane — CGIL, CISL e UIL — hanno organizzato, in collaborazione con l’Ufficio ILO di Roma, il Convegno « Lavoro dignitoso per il settore domestico », svoltosi presso Villa Aldobrandini.

Articolo | 19 dicembre 2012
Il 18 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante e a conclusione della settimana di sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico, le organizzazioni sindacali italiane — CGIL, CISL e UIL — hanno organizzato, in collaborazione con l’Ufficio ILO di Roma, il Convegno « Lavoro dignitoso per il settore domestico », svoltosi presso Villa Aldobrandini.

Luigi Cal, Marina Lalovic, Giuseppe Casucci, Teresa Benvenuto, Lorenzo Gasparrini
Obiettivo del Convegno è stato quello di promuovere la ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione 189 dell’ILO sulle lavoratrici e i lavoratori domestici, adottata nel giugno del 2011 dalla Conferenza Internazionale del Lavoro e richiamare l’attenzione sulla Convenzione, adottata nel 1990 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, relativa ai diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, ad oggi non ancora ratificata da alcun Paese europeo. Il Convegno si è inserito, inoltre, nel contesto della campagna internazionale « 12x12 » lanciata dall’ITUC-CSI nel dicembre 2011, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica in vista della ratifica della Convenzione 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012 e del rafforzamento della normativa di tutela del settore domestico, soprattutto dal punto di vista sindacale.

Ivana Veronese, Giuliana Mesina, Rosetta Raso
Alla presenza dei costituenti italiani dell’ILO e, in particolare, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, l’evento ha costituito l’occasione per ricordare il contributo fondamentale dei lavoratori migranti — uomini e donne costretti ad abbandonare il proprio Paese in cerca di un lavoro dignitoso e di migliori condizioni di vita — allo sviluppo e al benessere dei Paesi di destinazione e per ribadire la necessità di garantire a questi ultimi le tutele necessarie ad essi riconosciute dal diritto internazionale, al fine di eliminare forme di maltrattamento, violenza e privazioni delle tutele sociali essenziali a cui questi ultimi sono ancora troppo spesso esposti. Ciò è ancor più vero in paesi come l’Italia in cui, a fronte dell’invecchiamento della popolazione, c’è una sempre maggiore richiesta di servizi per le persone più anziane: in questo senso, è stato ribadito come la crescente domanda, da parte delle famiglie italiane, di lavoratori domestici abbia fortemente influenzato i recenti flussi migratori e come, pertanto, sia opportuno sostenere ed incentivare il settore, abbandonando la retorica anti-immigratoria e riconoscendo, al contrario, il contributo fondamentale di questi lavoratori al benessere sociale ed economico del nostro Paese.

Marina Lalovic, Marieke Koning
Sono state affrontate, inoltre, le problematiche relative al ruolo delle donne impiegate nel settore domestico, strutturalmente vulnerabili specie se lavoratrici madri, sottolineando, pertanto, la necessità di introdurre per queste ultime maggiori tutele e, ancora, il tema dell’impatto della Convenzione 189 sulla legislazione italiana, già piuttosto avanzata in materia, e il ruolo del contratto collettivo per il settore domestico, attraverso un confronto tra le associazioni di categoria e le controparti datoriali in vista del rinnovo contrattuale.

Guglielmo Loy, Liliana Ocmin, Elsa Fornero, Marina Lalovic
Nel pomeriggio, a seguito della firma da parte del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi, l’Italia è divenuta il settimo Paese a livello mondiale e il primo in Europa a ratificare la Convenzione 189 dell’ILO. La ratifica costituisce un traguardo fondamentale per il riconoscimento della pari dignità del settore domestico e dei diritti e delle tutele essenziali per i lavoratori in esso impiegati, indipendentemente dal loro status, al fine di favorire, quanto più possibile, l’emersione del settore e la sempre maggiore integrazione di questi ultimi nel tessuto sociale del Paese. Tuttavia, alla ratifica del testo dovrà far seguito l’attuazione concreta delle misure in esso previste, nonché l’adozione di una strategia sindacale chiara in materia, volta a favorire lo sviluppo di un sistema più inclusivo e meno discriminatorio.