L’azione dell’OIL per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) stima che nel 2016 erano circa 40 milioni le persone vittime di forme di schiavitù moderna. Di queste, circa 25 milioni erano in lavoro forzato e il rimanente 15 milioni in situazioni di matrimonio forzato. Il lavoro forzato si concentra maggiormente nel settore privato — coinvolgendo circa 16 milioni di vittime — generando profitti illeciti per oltre 150 miliardi di dollari ogni anno.
 
Una piaga che non risparmia neanche l’Europa: nel 2018, circa 1.3 milioni persone erano vittime di schiavitù moderna. Sebbene la forma più frequente di sfruttamento sia quello sessuale, i dati riportati dal Global Slavery Index indicano che la tratta ai fini di sfruttamento lavorativo stia aumentando e rappresenti circa il 22 per cento del totale delle vittime. La prevalenza di forme di schiavitù moderna in Europa varia da meno di due vittime ogni 1.000 abitanti (p.e. in Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda e Svezia) a quasi 80 vittime ogni 1.000 abitanti in Grecia.
 
Sebbene non esistano stime ufficiali sul numero di lavoratori vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, tale fenomeno è diffuso anche in Italia. Lo sfruttamento lavorativo interessa diversi settori economici ma si manifesta con particolare forza in agricoltura, settore caratterizzato da un ampio ricorso al lavoro irregolare e da un’accentuata stagionalità. Statistiche ufficiali evidenziano che nel 2018, il tasso di irregolarità nel settore domestico superava il 57 percento dei lavoratori, mentre per l’agricoltura il tasso di irregolarità si attestava sul 24,3 percento (ovvero circa 160.000 lavoratori). Questi dati ci restituiscono una realtà allarmante che non può più essere tollerata.
 
 

L’Azione dell’OIL a livello globale

La persistenza dello sfruttamento lavorativo ha portato l’OIL ad intensificare il suo impegno per sviluppare un modello di riferimento multidimensionale che ricomprenda tutte le forme di sfruttamento lavorativo nell’ambito delle forme di lavoro inaccettabili, ossia quelle condizioni che negano agli individui l’effettivo esercizio dei diritti fondamentali del lavoro, che mettono a repentaglio la vita, la salute, la libertà, la dignità umana e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Questo modello si basa sul corpus di oltre 400 norme internazionali adottate dall’OIL — che è l’unica Agenzia delle Nazioni unite ad avere mandato normativo — molte delle quali contengono disposizioni in tema di prevenzione e contrasto dello sfruttamento e del lavoro non liberamente scelto, includendovi specifici settori economici (p.e. agricoltura) o gruppi di lavoratori (p.e. migranti, lavoratori domestici) che hanno lo scopo di proteggere i lavoratori e le lavoratrici dallo sfruttamento lavorativo e di promuovere il lavoro dignitoso.

Norme internazionali del lavoro a protezione dei lavoratori contro lo sfruttamento

Diritti fondamentali
  • Libertà di associazione e contrattazione collettiva (C. 87* e 98*)
  • Eliminazione del lavoro forzato (C. 29* e 105*)
  • Eliminazione del lavoro minorile (C. 138* e 182*)
  • Uguaglianza di retribuzione (C. 100*)
  • Discriminazione (C. 111*)
Condizioni di lavoro
  • Sicurezza occupazionale (C. 158)
  • Ore di lavoro, ferie e riposo (C. 47, 132* e 171)
  • Retribuzioni (C 95* e131)
  • Salute e sicurezza (C155 e 184)
  • Protezione sociale (C. 102*))
  • Protezione della maternità (C. 183*)
Amministrazione del lavoro
  • Amministrazione del lavoro (C 150*)
  • Ispezione del lavoro (C. 81* e 129*)
  • Servizi per l’impiego (C.88)
  • Agenzie private per l’impiego (C.181*)
  • Consultazione tripartita (C. 144*)
LAVORO DIGNITOSO


La strategia dell’OIL per la promozione del lavoro dignitoso è incentrata sul supporto tecnico ai membri tripartiti — ossia ai governi e alle parti sociali di 187 paesi membri — per adottare, attuare e monitorare politiche coordinate per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo anche attraverso strategie operative e piani nazionali d’azione.

Aree di lavoro

Sviluppo e diffusione delle conoscenze

  • Realizzazione di statistiche globali, ricerche e analisi per rafforzare la conoscenza di queste forme di lavoro inaccettabili, le modalità attraverso le quali si manifestano, così come le caratteristiche delle vittime o potenziali vittime;
  • Sviluppo di risorse informative, strumenti e metodologie per rafforzare la conoscenza sugli strumenti internazionali del lavoro per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo e altre forme inaccettabili di lavoro;
  • Istituzione di una banca dati globale che identifica e analizza le leggi, le politiche e i regolamenti nazionali in materia di reclutamento equo.

Servizi di consulenza e supporto tecnico

  • Assistenza tecnica per raccogliere statistiche nazionali affidabili al fine di comprendere le cause e gli effetti dello sfruttamento e del lavoro forzato, i settori e le aree geografiche interessati, nonché le caratteristiche delle persone e delle imprese coinvolte;
  • Supporto tecnico ai governi e alle parti sociali per il rafforzamento delle capacità istituzionali a rafforzare i quadri normativi e le politiche nazionali in materia di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo, protezione e assistenza alle vittime e la loro inclusione socio-lavorativa;
  • Realizzazione di materiale e attività di formazione — anche attraverso il Centro internazionale di formazione di Torino (ITCILO) — su aree di lavoro specifiche, inclusa quella relativa al reclutamento equo.
  • Promozione e rafforzamento del dialogo sociale a livello paese attraverso seminari, conferenze e riunioni tripartite per individuare strategie congiunte per prevenire e contrastare queste forme di lavoro inaccettabili.

Partenariati

  • Sviluppo di un partenariato globale — l’Alleanza 8.7 — che si pone l’obiettivo di adottare misure immediate ed efficaci al fine di eliminare il lavoro forzato, la schiavitù moderna, la tratta degli esseri umani e il lavoro minorile, conformemente a quanto previsto dall’Obiettivo 8.7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
  • Lancio della campagna 50 for freedom — guidata dall’OIL — in collaborazione con la Confederazione Internazionale dei Sindacati e dall’Organizzazione Internazionale dei Datori di Lavoro — per promuovere la ratifica del Protocollo OIL relativo alla Convenzione sul lavoro forzato del 1930 (P029)
  • Sviluppo di un partenariato con agenzie di stampa e giornalisti per la produzione di realizzazione di reportage di qualità sulle tematiche in oggetto, creando o rafforzando partenariati per la formazione e sensibilizzazione dei medi su questi temi.

L’OIL in Italia e San Marino

L’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino fornisce supporto tecnico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS) e alle istituzioni nazionali per l’adozione di una strategia organica di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo. Sviluppata con il supporto tecnico dell’OIL nell’ambito dell’Azione “Supporto al rafforzamento della governance inter-istituzionale in materia di sfruttamento lavorativo in Italia”, a febbraio 2020 è stata adottata la prima strategia nazionale per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura (Piano triennale) che da concreta attuazione alla a legge n. 199 del 2016.

Oltre alla repressione penale del fenomeno prevista dalla legge, il Piano include dieci azioni prioritarie strutturate su quattro assi strategici: prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; e reintegrazione socio-lavorativa. Introducendo un approccio organico e multidimensionale alla prevenzione e contrasto al fenomeno in tutte le sue forme, tale strategia è stata definita come una buona pratica a livello europeo e internazionale e costituirà la base per una strategia nazionale di contrasto al lavoro irregolare in tutti i settori economici.

Alcuni risultati raggiunti
  • Raccolta e analisi di circa 60 pratiche promettenti per il lavoro dignitoso in agricoltura
  • Analisi partecipativa in tre Regioni per la declinazione del Piano a livello locale
  • Istituzione del primo sistema informativo integrato a livello nazionale per il lavoro dignitoso in agricoltura
  • Sviluppo di un sistema di monitoraggio e valutazione del Piano
  • Prima analisi settoriale sulle tendenze occupazionali e condizioni di lavoro in Italia
Sulla base dei risultati raggiunti, una seconda fase dell’Azione è stata lanciata nel mese di gennaio al fine di rafforzare le capacità istituzionali ad individuare e sviluppare un sistema di monitoraggio e valutazione degli interventi previsti dal Piano sia a livello nazionale che locale e; istituire un primo sistema nazionale di riferimento (referral) per la protezione, assistenza e inclusione socio-lavorativa delle vittime di sfruttamento lavorativo.